E' una questione di tempo, di tempo che passerà per vedere concretamente - toccare con mano avrebbe detto Gattuso - i movimenti e gli schemi del nuovo Milan di Giampaolo ma, anche, per poter trovare tra i titolari gli ultimi arrivati. Da Ante Rebic, in questi giorni impegnato con la nazionale croata nelle gare di qualificazione a Euro 2020, fino a Theo Hernandez, solo adesso riaggregato al gruppo dopo l'infortunio di metà agosto. Non è un dettaglio, perché di tempo, in fondo, non ce n'è. Non solo perché perdere terreno nei confronti delle presumibili avversarie nella corsa Champions potrebbe essere pericoloso ma anche, se non soprattutto, perché dopo la trasferta di Verona, i rossoneri sono attesi già e subito dal derby contro la lanciatissima Inter di Antonio Conte. Il nuovo che avanza dentro la necessità di rinnovare effettivamente il look del Diavolo. 

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Una necessità che Giampaolo ha allontanato a parole ("Chi dovesse arrivare non pensi di giocare subito", aveva detto solo qualche giorno fa) ma che il calendario avvicina inesorabilmente. Il punto d'arrivo è sempre l'Inter - che lo aveva cercato qualche giorno prima del Milan -, perché è quello il primo spartiacque della stagione rossonera. E alla sfida contro i nerazzurri il Milan deve arrivare preparato e, possibilmente, con tutti i migliori giocatori disponibili. Se per Theo Hernandez il percorso di reinserimento potrebbe non essere così immediato - anche se lui ha già cominciato a conoscere gli schemi del suo nuovo allenatore - per Ante Rebic si proverà ad accelerare i tempi. E' solo una questione di apprendimento dei movimenti. Quanto prima il croato riuscirà a mandarli a memoria, tanto prima potrà rientrare tra le scelte di Giampaolo.

Certo è che Rebic ha dalla sua almeno un paio di carte buone da giocarsi. Innanzitutto è molto avanti con la preparazione dato che la Bundesliga è cominciata con largo anticipo rispetto alla Serie A. In più ha caratteristiche pressoché uniche rispetto agli altri attaccanti a disposizione del tecnico abruzzese: la rapidità, ma soprattutto il dinamismo e la forza fisica. Centimetri e chilogrammi, quel che manca maggiormente al nuovo Milan. Quindi Rebic subito? Difficile, ma non impossibile. Perché sarà anche una questione di tempo, ma è tempo che passa e che porta velocemente al derby.

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