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Milan, Allegri si presenta: "L'obiettivo numero uno è tornare in Champions. Mercato? Non serve una rivoluzione"

Primo faccia a faccia coi media per il tecnico, che torna sulla panchina rossonera dopo 11 anni: "Theo? Ha fatto le sue scelte"

07 Lug 2025 - 14:00

Undici anni dopo l'addio comincia a tutti gli effetti la seconda avventura di Max Allegri sulla panchina del Milan. Il tecnico rossonero, il cui ritorno è stato annunciato ufficialmente il 30 maggio, si è presentato in conferenza stampa subito dopo aver diretto il primo allenamento stagionale: "L'obiettivo numero uno è riportare la squadra in Champions League essendo un club di valore mondiale - le sue parole -. Sono contento e ho tanto entusiasmo. Servirà essere un blocco unico e lavorare tutti nella stessa direzione". Il nuovo allenatore non si è sbottonato sul mercato: "Non servirà una rivoluzione, l'importante è arrivare pronti alla prima partita il 17 agosto. Theo? Ha fatto le sue scelte, gli auguro il meglio".

LA CONFERENZA DI ALLEGRI

Le prime parole

"Mi fa piacere essere qui, iniziamo questa avventura e cerchiamo di toglierci delle soddisfazioni".

Cosa ha respirato in questo primo mese di Milan?

"Abbiamo cominciato subito a lavorare col ds e con tutta la società. Per ottenere risultati serve essere un blocco unico, serve remare tutti nella stessa direzione con professionalità. Dovuta per un club come il Milan. Abbiamo appena iniziato, condividiamo le dinamiche giornalmente. Stamattina c'è stato il primo allenamento, comincia una fantastica avventura. Sono molto contento e ho grande entusiasmo. Ho ritrovato tante persone che ho lasciato e tante persone nuove, che sono sempre uno stimolo importante".

Cosa è cambiato negli ultimi 15 anni? Lo scudetto è un obiettivo?

"Io ho avuto la fortuna di lavorare al Milan per 4 anni col presidente Berlusconi e con Adriano Galliani. Grazie a loro e grazie ai giocatori ho avuto la possibilità di vincere. Poi sono andato alla Juventus e lì ho lavorato 8 anni, anzi colgo l'occasione per ringraziare la Juve, il presidente Agnelli e l'ingegner Elkann. Io cerco di mettere i calciatori nelle condizioni di vincere, ma tutto parte dalla società che deve essere un blocco unico. Sono sicuro che al Milan lo sarà. La rosa è di ottimo livello, ci sono giocatori di valore e il ds Tare sta monitorando tutte le situazioni. L'obiettivo è arrivare a fine agosto nelle condizioni migliori. Poi si comincia a lavorare, i primi sei mesi serviranno a porre le basi, a marzo si vedrà come siamo messi e si deciderà la stagione".

Cosa la renderebbe soddisfatto a fine stagione?

"Non cominciamo a parlare di queste cose, dobbiamo lavorare con determinazione per essere a marzo nelle migliori condizioni possibili. Il primo obiettivo è che il Milan torni a giocare la Champions, essendo una squadra di livello mondiale. A marzo bisognerà essere in quelle posizioni".

Come ha visto il Milan dell'anno scorso? Come può migliorare?

"Io ho solo guardato da fuori, non sta a me dire cosa non ha funzionato. Noi dobbiamo essere concentrati sulla prossima stagione. Il Milan comunque ha vinto un trofeo, ha fatto una finale di Coppa Italia e vinto partite singole di grande importanza. Questo significa che il valore della squadra c'è, ora sta a me far rendere tutti al meglio. Servirà grande dedizione e la capacità di viaggiare alla giusta velocità di crociera per fare i punti necessari".

Il club le ha chiesto lo scudetto? La squadra punterà sul 'corto muso'?

"Bisogna riportare il Milan in Champions, questo è l'obiettivo che dobbiamo tutti avere in testa. Ci arriveremo solo con il lavoro quotidiano".

Come sono stati gli ultimi mesi a livello personale? Perché il Milan?

"È un club a cui sono molto affezionato, quando è arrivata la telefonata di Tare ero molto entusiasta. In un'ora di colloquio abbiamo deciso di cominciare questa avventura di cui sono molto entusiasta".

Che momento è sul mercato? Vlahovic interessa?

"Al mercato pensa il direttore Igli Tare, le uscite sono state condivise. Ho 25 giocatori a disposizione e sono molto contento di loro. L'importante sarà lavorare bene per arrivare pronti al 17 agosto, quando giocheremo la prima partita da dentro e fuori in Coppa Italia".

L'assenza di coppe può aiutare? Può esserci un percorso come quello del Napoli?

"Quando si lavora al Milan bisogna tutti avere l'ambizione di ottenere il massimo dei risultati. Serve questa convinzione. Se saremo bravi a essere dentro alle posizioni più importanti alla fine ce la giocheremo. In questo momento non serve a nulla fare annunci, bisogna essere responsabili, professionali e concreti".

Il modulo sarà il 4-3-3? Maignan capitano e Leao vice?

"Cerchiamo intanto di metterne in campo 10, poi vediamo come metterli. Maignan sarà il capitano, sono contento che abbia deciso di rimanere. È uno dei migliori portieri in Europa. Leao è un giocatore straordinario che sicuramente farà una grande stagione".

Modric in che ruolo può giocare?

"Innanzitutto aspettiamo che arrivi, non lo farà prima di agosto. Poi c'è Ricci, c'è Loftus-Cheek, Fofana, Bondo, Musah... Abbiamo ottimi giocatori. Sicuramente giocheremo a 3 a centrocampo, poi a seconda delle caratteristiche dei giocatori capiremo come metterli in campo".

La situazione societaria è più chiara con l'inserimento di Tare?

"Per quanto riguarda ciò che è successo fino a un mese fa non posso dire niente. Sicuramente io ho trovato una società in cui c'è chiarezza nei ruoli che è importante. Tare è un valore aggiunto, l'importante sarà remare tutti nella stessa direzione. Dovremo essere un blocco unico per mettere i giocatori nelle condizioni migliori di fare ciò che devono, cioè farci vincere le partite".

Ha incontrato la proprietà? Che messaggio manda ai tifosi delusi?

"Ho incontrato la proprietà, c'è stato un pranzo piacevole e sono molto contento. La cosa più importante da fare è lavorare bene giorno dopo giorno, così riconquisteremo il rispetto dei tifosi. Abbiamo assolutamente bisogno di loro".

Che rapporto ha con Vlahovic? Si vince vincendo le partite in cui si gioca male?

"È un giocatore della Juventus, sicuramente è un bravissimo ragazzo, che ho conosciuto molto giovane quando è arrivato in bianconero. Io non sono un grande amante delle statistiche, ma la miglior difesa vince quasi sempre i campionati".

Cosa manca a Leao?

"Spero di fargli tirar fuori quel qualcosa in più. Io ci credo. Sta entrando nell'età della massima maturità, ci sono tutti i presupposti per far bene".

Quanto è cambiato Allegri negli ultimi 15 anni?

"All'epoca avevo i capelli... Sicuramente sono cambiato tanto, ho fatto tante esperienze. Tra un mese faccio 58 anni, sono completamente diverso dal primo Milan o da quando ho iniziato all'Aglianese. Sicuramente sono stato fortunato in carriera: 4 anni di Milan e 8 di Juve mi hanno insegnato molto, hanno ingigantito il mio bagaglio di esperienza. Però non si finisce mai di imparare, c'è sempre la possibilità di migliorare. Però bisogna volerlo".

Lo scudetto deve diventare un obiettivo?

"I proclami servono a voi per parlare. Noi sicuramente dobbiamo avere il massimo dell'ambizione, poi sarà il campo a parlare. Bisogna giocare per i 3 punti tutte le domeniche, ma fino a marzo bisogna costruire. Porre le basi per i mesi finali".

Come ha ritrovato Ibrahimovic? Ha provato a convincere Theo?

"Ibra non l'ho ancora visto, l'ho sentito dopo l'ufficialità. È stato un giocatore straordinario, che ora ha iniziato una carriera diversa. È un consulente della proprietà e deve essere un esempio per tutti i giocatori. Theo è un grandissimo, ma ha fatto una scelta diversa. Gli auguro il meglio".

Quanto sarà importante lavorare sulla testa?

"Dovremo diventare una squadra al più presto. Prima lo facciamo, prima otterremo risultati. Sicuramente ho visto dei ragazzi molto disponibili e molto attenti. Oggi iniziamo ad allenarci con la palla e vediamo, io sono molto fiducioso. Sicuramente non occorre una rivoluzione".

Thiago Silva l'ha chiamata? Quali sono le squadre che teme di più?

"Con Thiago ci sentiamo spesso, gli ho detto che pensavo facesse il dirigente invece gioca ancora (ride, ndr). Il Napoli è la favorita, poi ci sono Inter, Atalanta, Juventus... Non sarà facile arrivare tra le prime quattro".

Cosa si aspetta dal mercato dei difensori?

"Del mercato non parlo, ci pensa il direttore. Abbiamo Jimenez e Bartesaghi come terzini al momento, lavoreremo con questi poi la società avrà tempo e modo di sistemare le cose. Abbiamo quattro centrali molto bravi, Pavlovic, Tomori, Thiaw hanno tutti grandi margini di miglioramento. Gabbia è un ragazzo esemplare".

Arrivare al Milan è una rivincita? Hai qualche sassolino dalle scarpe da toglierti?

"Assolutamente no, la Juve posso solo ringraziarla perché sono stati 8 anni molto belli. L'offerta più importante che ho avuto è stata questa, il Milan ha un fascino meraviglioso".

Sarà un Milan offensivo? Serve tecnica a questa squadra?

"Quando si attacca dobbiamo fare gol, quando si difende bisogna cercare di non prendere gol. Ci sono solo due fasi nel calcio, funziona così".

Serve allegria nello spogliatoio?

"Bisogna sempre divertirsi, ma farlo con grinta e cercando di vincere. Facciamo un lavoro meraviglioso, ma come tutti i lavori va fatto con grande passione. Bisogna buttare il cuore oltre l'ostacolo. Quando si arriva a Milanello la mattina bisogna farlo con grande entusiasmo e la consapevolezza di essere molto fortunati".

Leao va imbrigliato tatticamente o va mandato al galoppo col paraocchi?

"Col paraocchi no, bisogna sempre guardarsi intorno. Lui ha caratteristiche uniche, io devo metterlo nelle condizioni di fare il meglio possibile. Come devo fare con tutti".

Stanco di essere additato come uno che gioca male?

"Fa parte del gioco delle parti. Io mi diverto e ci gioco sopra spesso. L'importante è sempre il risultato finale. Se vinci sei un bravo ragazzo, se perdi... Quando Ronaldo fece gol in rovesciata contro la mia Juve a Torino nessuno ricordò l'azione. La gente viene allo stadio a vedere i gesti tecnici, è fondamentale giocare molto bene tecnicamente".

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