L'ANALISI

Milan oltre Ibrahimovic: il gruppo dimostra di essere maturo per la Champions

I rossoneri a mille anche senza lo svedese, nove punti nelle ultime tre partite e una forma che sembra quella dell'andata

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Il Milan ne segna sette al Torino ma torna a casa con la regola del tre: tre vittorie nelle ultime tre partite e tre sono i punti che mancano (contando almeno un pareggio in Genoa-Atalanta) per la matematica conquista di un posto nella prossima Champions League. Dopo i ko con Sassuolo e Lazio i rossoneri hanno ripreso la marcia con risultati, gioco e gol dimostrando di aver superato il momento difficile e anzi rimettendo in mostra quanto di buono avevano fatto per tutto il girone di andata. Il lavoro di Pioli diventa ancor più prezioso osservando come la squadra è riuscita ad andare oltre la mancanza di Ibrahimovic, che di sicuro in questi 18 mesi ha aiutato il gruppo a crescere ma che ora è pronto a passare da ingrediente principale della torta a ciliegina.

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I ragionamenti di mercato, caso Donnarumma a parte, verteranno anche sulla ricerca di una punta considerando i guai fisici che lo svedese sta incontrando e la sua carta d'identità ma il Milan dimostra di saper segnare anche senza la sua stella. Dodici gol fatti e zero subiti nelle ultime tre testimoniano la famosa forza mentale della rosa, qualità che il tecnico ha sempre sottolineato, anche nei momenti meno favorevoli di questo 2021, andato a corrente alterna dopo un 2020 da incorniciare.

Dalle parti di Milanello mai nessuno dimentica di citare l'apporto di Ibra nel processo di costruzione della mentalità di questo gruppo, passato attraverso le difficoltà del Covid e degli infortuni e ricco di elementi giovani. Ma dopo 36 giornate, pur tra alti e bassi, a questi livelli è impossibile non annotare la svolta sul piano della maturità: a lungo andare la rosa stessa si è accorta che quello dello scudetto era un sogno troppo grande, ma costruirsi un futuro luminoso un passo alla volta con decisione e umiltà è quello che serve a questa squadra, mantra da sempre teorizzato sia da Pioli che da Maldini.

Se Kessie è il vero trascinatore, e il ritorno a buoni livelli di Bennacer è sicuramente uno dei segreti degli ultimi match milanisti, è il coinvolgimento di tutti i giocatori a regalare maggiori certezze a Pioli: Leao e Krunic entrano servendo tre assist, Diaz conferma la buona verve già vista contro la Juve. Per giocare la Champions League magari andranno fatti altri discorsi a livello di rinforzi, ma un campionato del genere regala certezze sul lavoro dello staff tecnico e dirigenziale per costruire una rosa da vertice. Ora manca l'ultimo passo, i famosi 3 km di cui ha parlato ieri Pioli: il traguardo per la grande Europa è sempre più vicino.

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