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Milan, Luka Modric è sempre il migliore in campo a 40 anni: è tra i più grandi di sempre

Il fuoriclasse croato sta dimostrando di poter fare ancora la differenza nonostante l'età

di Andrea Cocchi
01 Ott 2025 - 13:02

Milan-Napoli, secondo tempo. Luka Modric ha la palla tra i piedi e vede Fofana pronto a buttarsi in profondità. Tenta di servirlo ma il lancio è troppo lungo. San Siro si zittisce per qualche secondo. E' l'unico passaggio sbagliato del croato fino a quel momento. 40 anni, una sequela di trofei che basterebbero a riempire la bacheca di un club intero, eppure una voglia di giocare intatta. Quasi pura, come quella di chi, con più di 30 anni di meno, scende in cortile e sente le farfalle nello stomaco perché sa che passerà le prossime ore a coccolare quella cosa sferica che fa rima con felicità.

Quando Oreste Del Buono (grande scrittore, giornalista e intellettuale) andava allo stadio, diceva di avere gli occhi puntati solo su Rivera. La partita è un contorno, quello che conta è vedere all'opera un genio. Un po' come assistere al momento in cui Beethoven componeva la nona sinfonia, McCartney dava gli ultimi ritocchi a Let it Be o Michelangelo al Giudizio Universale. Troppo? Mah, dipende dai punti di vista. L'arte è arte, anche quando c'è di messo un pallone. Sapere regalare un'emozione è comunque opera d'ingegno. E di sensibilità. Vedere Modric dal vivo ti fa capire quello che intendeva Del Buono. E, per una volta, chi se ne frega del collettivo.

Anche se, il vero fuoriclasse, sa perfettamente che il suo genio è tanto più grande quanto è inserito nel gioco di squadra. Cosa rende il croato così impattante? La tecnica individuale, certo. Il modo di utilizzare in modo perfetto qualunque parte del piede per gestire nel migliore dei modi l'attrezzo da lavoro. Il tocco di esterno, poi, è una vera chicca. Ma la padronanza del mezzo da sola non basta. Il fuoriclasse è quello che fa sempre la cosa giusta nel momento giusto. Può essere un passaggio di due metri, la difesa del pallone, la postura del corpo, un lancio millimetrico, una pausa per rallentare l'azione, un tocco all'indietro. Sarà comunque la scelta migliore in quel segmento di partita

Poi c'è la posizione. Allegri, che conosce e ama i giocatori tecnici più di ogni cosa, ha deciso di piazzarlo davanti alla difesa per permettergli di non spremersi troppo e di avere la possibilità di scegliersi il posto dove esprimersi liberamente. Anche perché se qualcuno vuole un esempio pratico di come si possa decidere una partita non sbagliando una scelta, tecnica e di posizione, può andare a vedere il gol che ha deciso Milan-Bologna. Modric vede una possibilità in verticale che probabilmente in pochi avrebbero intuito, poi nota che la difesa avversaria è troppo bassa e c'è uno spazio centrale. Si lancia in corsa fino al limite dell'area e piazza il tiro da tre punti sull'assist di Saelemaekers. 

A tutto questo va aggiunta l'intelligenza di saper dove stare anche in fase difensiva. Se qualcuno pensa che si risparmi senza palla ha sbagliato persona. La capacità di capire gli sviluppi del gioco gli permette di sapere come si svilupperà la manovra avversaria e di intercettare molti palloni in mezzo al campo o sulla propria trequarti. E' impressionante, poi, vedere quanto si muova orizzontalmente per basculare, con i compagni, nei movimenti a scalare. 

In poche parole la frase fatta "l'età è quella che uno si sente" non è un luogo comune. O meglio, diventa realtà quando si riferisce a chi fa della genialità il proprio punto di forza

  

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