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Cerci: "Ho voluto solo il Milan"

L'esterno rossonero: "Ho sempre voluto i rossoneri: torneremo grandi assieme"

07 Gen 2015 - 21:29

Mai in dubbio: nella sua testa solo e sempre il Milan. Questo il pensiero espresso da Alessio Cerci nel giorno della sua presentazione ufficiale, all'indomani dell'esordio amaro contro il Sassuolo: "So che mi voleva anche l'Inter ma io ho sempre pensato ai rossoneri". Una scelta dettata da una serie di fattori: "La stima di Inzaghi è stata fondamentale. Così come le parole di Galliani e del presidente Berlusconi. Un orgoglio essere qui". 

Dopo l'esordio - amaro - contro il Sassuolo, ecco il nuovo acquisto rossonero a Casa Milan per la presentazione ufficiale: "Alessio è arrivato con qualche mese di ritardo - ha esordito l'ammistratore delegato Adriano Galliani seduto al fianco dell'ex giocatore granata - adesso resterà qui almeno per un anno e mezzo ma visti i buoni rapporti con l'Atletico Madrid speriamo si possa andare oltre. Una trattativa lampo quella che ha portato Alessio qui da noi, iniziata il 17 dicembre e conclusa in brevissimo tempo. Si tratta di un prestito secco fino al 30 giugno 2016. Senza clausole particolari, senza cavilli di cui ho sentito parlare".

"Io sono orgoglioso di essere milanista" ha poi esordito Cerci. "Ero in vacanza quando mi è stato comunicato l'accordo tra i due club, mi sono preso un po' di tempo per pensare e poi ho dato il mio ok, seguendo l'istinto e la volontà. Se ho chiamato Mancini per spiegare perché ho scelto di venire qui? Se l'ho fatto non lo dico. Questione personale. Ripeto, un orgoglio essere milanista. Adesso sto bene, mi sento nel momento migliore della mia carriera. Anche dopo l'esperienza all'Atletico. Con Ventura, non solo al Torino, ho sempre dato il meglio di me. In pochi giorni ho però già fiutato la possibilità di un ottimo feeling con Inzaghi. E' un allenatore che stravede per me. Questo è importantissimo. La stima espressa è stata fondamentale nella mia decisione. Anche il presdente Berlusconi ha avuto parole bellissime: mi ha detto che mi seguiva da anni e che posso dare tanto a questa squadra. Devo ritrovare un po' di ritmo partita ma fisicamente sto bene. Che Milan ho trovato? Un ottimo gruppo. Adesso devo fare quello che sono capace di fare, quello che mi ha portato fin qui. Sappiamo tutti che preferisco giocare sulla destra e la squadra gioca in modo perfetto per me. L'importante è ritrovare la forma fisica poi le cose verranno in automatico".

Incontro che è anche l'occasione per qualche precisazione: "La battuta della mia compagna sul calcio che conta? Un momento di rabbia e basta. Capita di sbagliare". Poi si torna a parlare di campo e prospettive: "La Champions? Siamo quattro/cinque squadre che lottano. Bisogna tirare fuori il meglio di noi stessi, ce la giocheremo fino alla fine, non dobbiamo avere paura perché siamo il Milan. Con questo atteggiamento adesso andiamo anche a Torino. Che accoglienza troverò? Spero buona, io al Torino ho dato tutto. Voglio il bene di questa squadra, ho il Toro tatuato sulla pelle e se dovessi segnare non esulto. Esattamente come ho fatto a Madrid: sono arrivato che ero indietro come condizione, ho lavorato per mettere in difficolatà Simeone, non ci sono riuscito. Peccato. Ma ho lavorato sodo e tutti si sono comportati ottimamente con me". 

"Mi spiace per come è andata col Sassuolo - ha continuato Cerci - adesso però pensiamo alla prossima, al Torino". Concetto che riecheggia anche nelle parole di Galliani: "Uno stop inatteso. Peccato. Peccato perché perdiamo punti con squadre che sulla carte sono meno forti. Abbiamo fatto bene con le prime della classe e perso terreno in altre partite. Ci ha punito una prodezza di Zaza, guardiamo avanti. Subito il Toro e poi, non dimentichiamo, ancora il Sassuolo in Coppa Italia. Per noi importantissima".

Conferenza che è anche occasione di parlare di mercato e di rinnovi. Capitolo De Jong: "Anche se di rinnovi preferisco parlare poco - ha proseguito Galliani - posso dire che i rapporti con Nigel sono ottimi. Per cui vedremo a tempo debito cosa fare. Mercato aperto? Può essere. Come può essere che sia chiuso. Il mercato è fatto di opportunità. E' dinamico. Fino all'ultimo secondo non si può sapere cosa succede. Suso? Ipotesi, non chiacchiere. Non abbiamo firmato ma è un'operazione che si può fare a partire dal primo di luglio". Poi una battuta sulla necessità di introdurre nuovi mezzi tecnologici nel calcio: "E' facile ribadire il concetto all'indomani di quello che è successo a Udine ma è ovvio che la questione del gol-non gol debba essere affrontata diversamente da come si fa adesso. Serve lo strumento tecnologico, esattamente come avviene in tutti gli altri sport".


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