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L'ANALISI

Milan all'attacco dello scudetto: Pioli fa compagnia a Ibra

Rimpolpato con Mandzukic il reparto offensivo, il tecnico sceglie la strada degli attaccanti. Perché i numeri dicono che...

31 Gen 2021 - 09:51

Nelle tre sconfitte stagionali del Milan (quattro aggiungendo quella di Europa League con il Lille) c'è un comun denominatore che non poteva essere trascurato da Stefano Pioli. Ogni volta che i rossoneri non hanno segnato almeno due gol è arrivata puntuale la sconfitta: 1-3 contro la Juve, 2-1 nel derby di Coppa Italia contro l'Inter, 0-3 contro l'Atalanta e, infine, di nuovo 0-3 contro il Lille. Il che certifica due evidenze: che il Milan difficilmente riesce a chiudere le partite con la porta inviolata (23 gol subiti in campionato in 20 gare come Inter e Atalanta, ma peggio di Juve, Napoli e Verona) e che difendere non è il suo pane. Logico, quindi, che Pioli abbia deciso di votarsi all'attacco. Lo scudetto? A testa bassa, e vada come vada. 

Il Milan di Bologna è stato sotto questo punto di vista un esempio, oltre che un inedito, con Leao e Rebic insieme in campo per cercare di accompagnare un Ibrahimovic che da qualche partita lamenta solitudine. A questo cambio di rotta ha contribuito l'allargarsi della rosa, con l'inserimento di Mandzukic, e contribuiranno in maniera ancora più evidente il rientro di Calhanoglu e la crescita di condizione di Bennacer, uomo ovunque del centrocampo ma anche giocatore in grado di supportare meglio di Tonali la fase offensiva.

Quanto si è visto a Bologna non ha insomma l'aria di essere solamente una boutade frutto dell'assenza del turco - contro l'Atalanta, ad esempio, sostituito dal più difensivo Meité -, ma la conseguenza di un pensiero che vuole spingere i rossoneri a giocare con maggior peso negli ultimi 30-40 metri ottenendo tra l'altro il risultato di alleggerire la pressione su una difesa che, i fatti lo dimostrano, qualcosa concede sempre. La scelta ultra-offensiva avrà insomma seguito. Magari con Calhanoglu ad allacciare i reparti, ma comunque con i vari Leao, Rebic e Mandzukic pronti a sostenere Ibrahimovic.

Di certo, con la rosa che sta quasi completamente recuperando dagli infortuni, le soluzioni a disposizioni di Pioli cominciano a essere molte e le possibilità di variare in corsa giocatori e modulo pure. Soprattutto misurando i minuti degli esterni, da Saelemaekers a Castillejo fino a Rebic, Mandzukic e Leao, perché saranno loro i giocatori maggiormente chiamati a garantire equilibrio e copertura in fase di ripiegamento. E per tutti, compresi Hauge e Krunic, ci saranno sempre minuti. Perché Pioli vuole giocatori che si sentano parte importante del gruppo e perché la stagione comincia solamente ora. Tra uno scudetto da inseguire all'attacco e un'Europa League da onorare fino in fondo.

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