PARLA IL FISCHIETTO

Maignan insultato, Maresca: "Mi sono comportato da fratello, un gran dolore"

Il fischietto ha detto la sua il giorno dopo l'increscioso episodio di Udine: "Ho seguito alla lettera il regolamento"

  • A
  • A
  • A

Fabio Maresca, l'arbitro che si è trovato sabato sera al Bluenergy Stadium a dirigere Udinese-Milan, ha affidato all'Ansa il pensiero su quanto accaduto a Maignan, al centro di cori razzisti da parte della curva di casa. "Mi sono comportato da fratello maggiore, ho provato sincero dispiacere per lui - l'uscita del fischietto napoletano, il quale ha interrotto la contesa per alcuni minuti -. Maignan era chiaramente colpito sul piano emotivo: che disagio ho provato per quei buu beceri".

Vedi anche Maignan: "Vinceremo la lotta contro il razzismo" Milan Maignan: "Vinceremo la lotta contro il razzismo"

L'episodio ha fatto il giro del mondo: Maresca non ha avuto alcun dubbio nell'agire procedendo con quanto previsto dal regolamento: "La linea dell'Aia e del designatore Rocchi non ammettono equivoci e io mi sono limitato a seguirli, come è mio dovere" ha aggiunto il 42enne della sezione di Napoli. "Il giocatore era prostrato emotivamente, in modo evidente, io gli ho appoggiato una mano sulla spalla ma lui è andato autonomamente dal quarto uomo e rappresentare la situazione. Il quarto uomo mi ha informato e quindi ho cercato di rassicurare Maignan, anche sul piano umano, nel caso avesse avuto una reazione forte: qualsiasi cosa accada, gli ho detto, rivolgiti a me, ora faccio fare l'annuncio. Così è avvenuto, come è standardizzato - prosegue Maresca - poi è stato ripetuto l'annuncio, sempre agli altoparlanti, e poi c'è stata la prevista sospensione della gara. L'arbitro può poi invitare le squadre a lasciare il terreno di gioco, cosa che però non è successa ieri. Nei casi più seri, si potrebbe arrivare alla interruzione della partita, sentendo il responsabile dell'ordine pubblico, ma non è stato necessario arrivare nemmeno a questo. In quei momenti - sottolinea Maresca in merito alle sue sensazioni e reazioni -, ho provato grave disagio, per il giocatore ma anche per la situazione. Chi prova amore per questo sport, giocatori, arbitri, tifosi provano dolore a vedere interrotta una partita per un evento così becero, per il comportamento di alcuni. Perché solo di alcuni si tratta e non bisogna generalizzare". Nella giornata odierna anche l'Udinese ha preso le distanze dall'accaduto: adesso starà al Giudice Sportivo capire il da farsi tra la squalifica del settore in questione e il possibile allargamento dell'indagine da parte della Procura Federale.

 

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti