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L'INTERVISTA

Kjaer: "Se Eriksen se ne fosse andato, non avrei più giocato"

"Il Milan può vincere lo scudetto. Difficile trovare un giocatore più professionale di Gabbia. Leao può essere uno dei migliori, ma o lo fa adesso o mai più"

di Stefano Ronchi
15 Nov 2025 - 10:45

A dieci mesi dal ritiro Simon Kjaer è tornato a parlare dell'arresto cardiaco di Eriksen, di Milan, di presente e di futuro in una lunga intervista alla Gazzetta dello sport. "Il 12 giugno 2021 è cambiato tutto - ha detto l'ex difensore rossonero -. Se Christian se ne fosse andato, non avrei più giocato. Ho capito che il calcio è il calcio, la vita è la vita. Il calcio è lavoro e passione, la vita è un'altra cosa". "Non ci ripenso e ho rivisto solo qualche frammento di quelle immagini sui social, ma qualche giorno fa mi è successa una cosa. Durante una partita di mio figlio, un ragazzo si è fratturato il polso e l’ambulanza è entrata in campo - ha aggiunto -. Mi sono sentito strano. Però, finché Christian starà bene, io starò bene". "Mi hanno spiegato che, in un trauma, alcune cose le ricordi, altre no - ha continuato Kjaer -. Su quel campo eravamo in 40 e tutti insieme abbiamo ricordato quelle ore. Io ora non so quali ricordi siano miei e quali no". "I compagni mi hanno detto che se non fossimo stati abbracciati, alcuni sarebbero corsi via - ha continuato -. Qualcuno guardava, altri no". 

Emozioni forti, come l'amore per il calcio e la maglia rossonera. "Io sono tifoso di Milan e Danimarca, alle altre voglio bene: è diverso. I milanisti lo hanno capito - ha spiegato Kjaer - Ho saputo che il Milan non mi avrebbe rinnovato a settembre 2023. Ho avuto un paio di possibilità ma ho capito che avrei dovuto fare compromessi. E' stato difficile smettere, ma la mia scelta non è stata da un mese all’altro e questo aiuta. Mi mancano gli amici e i compagni". 

Poi qualche considerazione sul Milan targato Allegri. "È tornato a essere il Milan. Se porti Modric e Rabiot, torni ad avere esperienza e l'esperienza è una delle cose più sottovalutate oggi - ha raccontato l'ex centrale rossonero -. Per me può vincere lo scudetto perché ha un allenatore giusto. Adesso sai chi comanda. Lo scorso anno, non lo so". "La stagione 24/25? Per me ci sono stati troppi cambi. A tutti i livelli. Non dico di più perché dovrei parlare di cose che so dai miei amici, e sono questioni riservate", ha aggiunto.

Quanto ai singoli, Kjaer poi si è soffermato su Gabbia e Leao. "Voglio bene a Matteo, è difficile trovare un giocatore più professionale: è pronto a sacrificarsi per il Milan, ha dichiarato. "Rafa può essere uno dei migliori al mondo. Se solo imparasse un po’ da Gabbia... - ha proseguito parlando dell'attaccante portoghese -. Dembélé ha vinto il Pallone d’oro e Rafa può essere allo stesso livello. Deve sviluppare un 1% al giorno". "Per me non è capace di farlo da solo, pochi riescono da soli. Ha bisogno di un allenatore e una società che lo aiutino - ha aggiunto -. Ha 26 anni e a 29 sarà troppo tardi: o ora o non ci arriva. Ci sono tante persone sulle sue spalle e non è facile". 

Domenica andrà in scena il derby e per Kjaer è sempre un appuntamento speciale. "L'Inter gioca in casa, vero? Allora dico 60-40 per l’Inter. In campo c’è equilibrio - ha spiegato l'ex difensore rossonero -. Nel 2008 l'Inter era interessata a prendermi e il Real mandò un’offerta al Midtjylland. Poi mi prese il Palermo". 

Infine qualche considerazione sul presente e sul futuro. "Sono nel board del Midtjylland - ha raccontato -. Abbiamo cambiato un allenatore che non perdeva da 18 partite perché volevamo crescere: c’è una grande fame. Ora devo capire se voglio essere ds, dg o altro. Alcuni aspetti del calcio non mi piacciono". "Dove sarò tra cinque anni? Spero qui a lavorare per un club. Magari farò quello che sto facendo col Midtjylland, ma in Italia. Non so se al Milan sia possibile - ha concluso Kjaer -. Farò qualcosa che mi interessa. Proverò col calcio, altrimenti… guarderò altrove".