L'ANALISI

Milan, Giroud lo specchio di una squadra col fiatone ma che non molla mai

Rossoneri sfortunati e appannati contro lo Spezia ma con in tasca tre punti fondamentali per tenere il ritmo del Napoli

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Milan, Giroud lo specchio di una squadra col fiatone ma che non molla mai - foto 1
© italyphotopress

Tutto o quasi sulle spalle di Olivier Giroud. Il gol da tre punti contro lo Spezia riporta il Milan secondo in classifica e soprattutto consente ai rossoneri di mantenere il ritmo del Napoli, che comunque è ancora sei gradini avanti. Ma la rete - splendida per coordinazione e tempismo - all'88' soprattutto consente di non perdere distacco dalla vetta, fondamentale in un momento in cui la banda Spalletti sembra praticamente inarrestabile: gli scudetti si decidono in primavera, si dice sempre, e questa volta potrebbe anche valere di più vista la stagione spezzata in due tronconi causa Mondiale invernale. Ora Cremonese (in trasferta) e Fiorentina per chiudere al meglio il 2022 prima di un meritato - almeno per chi non dovrà andare in Qatar - riposo perché il Milan un po' di fiatone sembra averlo.

Se è vero che due traverse e la serata di grazia di Dragowski, oltre alla perla di Daniel Maldini, hanno messo la partita sui binari sbagliati, la formazione di Pioli ci ha messo del suo. Un po' perché in questo momento è dura fare a meno di Bennacer, risparmiato nella ripresa dal tecnico per inserire un comunque positivo Tonali (soprattutto alla distanza), un po' perché è innegabile che qualche titolare inizi comprensibilmente a mostrare la lingua di fuori. Lo stesso Leao va a strappi, devastanti quando prende palla e punta la porta ma irritanti quando si prende pericolose pause che rendono la squadra "zoppa" sull'esterno sinistro in fase di copertura. Origi ancora una volta ha dimostrato di poter far giocare bene il reparto ma di non essere quel formidabile stoccatore che risponde al nome di Giroud.

A Cremona il francese mancherà a causa della doppia ammonizione rimediata proprio ieri in una ventina di minuti, non sarebbe sorprendente vedere Rebic prima punta invece del belga. La struttura tattica messa insieme da Pioli comunque consente variazioni sul tema, con cambi di fronte e conclusioni da fuori area che, in qualche modo, consentono quasi sempre ai rossoneri di colpire il target. Chiaro che chi confronta in questo momento Milan e Napoli giunga alla conclusione di sbilanciarsi totalmente verso i secondi ma da gennaio, quando partirà 'un altro campionato', trovarsi con i fari spenti giusto alle spalle di Osimhen & co. potrà fare una grossa differenza, con la variabile Champions League che potrebbe colpire rossoneri o azzurri. Questo campionato ha ancora molto da dire, chiedere per conferma a Olivier Giroud, uno che non molla mai.

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