I carabinieri indagano su due giornalisti e tre tifosi per tentata estorsione e manipolazione del mercato
di RedazioneMinacce di morte e false notizie per spingere Claudio Lotito a vendere la Lazio. È l'ipotesi investigativa che ha fatto scattare perquisizioni dei carabinieri del Nucleo investigativo di Roma, su delega della Procura, nei confronti di cinque persone indagate per tentata estorsione e manipolazione del mercato.
Si tratta dei giornalisti Stefano Greco e Rodolfo Bada e dei tifosi Renato Calcara, Fabio Russo e Lorenzo Silvestri. In particolare i cinque sono accusati di aver compiuto "reiterati atti di minaccia di morte effettuati a mezzo social network, mediante telefonate anonime e a mezzo mail", per costringere il presidente biancoceleste a "cedere il capitale della società o, in almeno un caso, a procedere a un aumento di capitale". Sono inoltre accusati aver diffuso, "attraverso social o la testata Millenovecento (un portale online accessibile solo ad abbonati, ndr), notizie false relative all'imminente cessione da parte di Lotito del pacchetto azionario di controllo della Lazio" e alla sua intenzione "di far deliberatamente retrocedere la squadra di calcio in una serie minore per ottenere il cosiddetto paracadute di 35 milioni di euro dello Stato" per "provocare una sensibile alterazione del prezzo delle azioni".
Lotito, che ha recentemente ribadito come il club non sia in vendita, ha denunciato diversi episodi tra cui uno striscione esposto l'11 giugno da un appartamento in piazza del Parlamento, di fronte alla Camera dei Deputati, con su scritto 'Lotito libera la Lazio' e un altro con la stessa frase sventolato da un aereo che ha sorvolato la scorsa estate il centro sportivo di Formello. C'è stata anche una telefonata ricevuta il 17 luglio durante la quale un uomo, "esprimendosi con accento romano, lo minacciava specificando che l'avrebbe ucciso se non fosse andato via e avesse lasciato la S.S. Lazio". Il 20 settembre, inoltre, una guardia giurata di vigilanza avrebbe notato sotto l'abitazione di Lotito un uomo che attaccava "alcuni adesivi dal contenuto oltraggioso".
Nel decreto di perquisizione i pm scrivono che "ulteriori elementi funzionali a ritenere la sussistenza di un disegno più ampio e unitario volto, da un lato, a diffondere notizie false idonee a cagionare una riduzione del prezzo delle azioni della società sportiva quotata in borsa e, d'altro lato, a indurre e costringere l'azionista di maggioranza а cedere il pacchetto azionario di controllo sono stati raccolti ancora nelle ultime settimane dall'acquisizione delle pseudonotizie" diffuse attraverso "la pubblicazione online Millenovecento volte a orientare una protesta delle tifoserie della Lazio contro Lotito". Sequestrati durante le perquisizioni diversi cellulari, tablet e computer su cui verranno effettuati accertamenti da parte degli investigatori.