L'ex difensore di Atletico Madrid e Inter alla Gazzetta: "Viveva con il terrore che qualcuno parlasse male di lui"
di Alessandro Franchetti© ipp
Joao Miranda e Luciano Spalletti, un amore mai sbocciato. Eppure, parole del brasiliano, "nell'Inter per un periodo sono stato il miglior difensore del campionato", e nell'Atletico Madrid, insieme a Godin, formava una coppia "impareggiabile. Sarò sincero: a quei tempi non c'era nessuno come noi. Neanche Ramos-Varane al Real Madrid o la BBC della Juve". Centrale straordinario, insomma - che la Gazzetta, a firma del collega Pietrella, ha intervistato come doppio ex della sfida di Champions tra Atletico Madrid e Inter - ma, diciamo così, non compreso da Luciano Spalletti. Gli anni in nerazzurro e il rapporto tra i due sono sintetizzati dal 41enne brasiliano così: "Avrei potuto fare di più? In generale penso di sì. Con Mancini, De Boer e Pioli ero titolare, poi è arrivato Spalletti. Uno che ha imposto la paura. Come allenatore niente da dire: un vincente. Ha riportato l’Inter in Champions e ha gettato le basi per il futuro, ma come uomo… lasciamo stare".
E ancora: "Il peggior allenatore avuto in Italia in tal senso. Mancini è stato un gentleman, De Boer non è stato capito. Ma Spalletti viveva col terrore che qualcuno parlasse male di lui. Se ci fa caso sono pochi i calciatori ad aver avuto buoni rapporti con lui.Litigammo per questioni di campo. Non ama chi gli si mette contro e ha opinioni diverse. Dopo quel diverbio, successo nel mio ultimo anno all’Inter, ho iniziato a giocare sempre meno. Mi schierava una volta sì e un’altra no. Così è difficile entrare in condizione, soprattutto se ti ritrovi a giocare solo le partite importanti. La fascia tolta a Icardi? Robe personali. Lui è così: non credo pensi totalmente alla squadra. Quando ti prende di mira è finita. Comunque, nonostante ciò che diceva Wanda, Mauro è sempre stato professionale con noi. E quanto segnava... Un rimpianto? Non aver vinto un trofeo all'Inter".
Resta il tempo per un pensiero su Lautaro Martinez e un pronostico sul match di questa sera: "Lautaro è uno dei cinque attaccanti migliori al mondo. Ha forza, tecnica e qualità. Può segnare in qualsiasi momento. La partita direi che finirà in parità. Per l’Atletico provo un po’ di affetto in più, ma in Italia sono stato da Dio. Quattro anni magici".