L'ANALISI

Juventus, Yildiz reclama spazio nel segno di Del Piero

Il talento turco lancia messaggi ad Allegri e Vlahovic: potrebbe essere lui l'arma segreta nella sfida scudetto con l'Inter

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Dalla Primavera al debutto da titolare con gol in Serie A, passando per la Next Gen e la nazionale turca di Montella. Nel giro di pochi mesi Kenan Yildiz ha scalato le gerarchie in casa Juventus e ha confermato sul campo quanto di straordinario si diceva su di lui già da un paio d'anni. I guai fisici di Chiesa e Kean e l'ennesima intuizione di Allegri hanno spalancato le porte al 18enne turco, che ha risposto presente. Lo strepitoso gol di Frosinone non solo ha riscritto le statistiche bianconere, ma ha lanciato un chiaro messaggio: la Juve del futuro non può prescindere da Yildiz.

Vedi anche Juventus, Allegri: "Gruppo straordinario, ci avviciniamo alla quota Champions" juventus Juventus, Allegri: "Gruppo straordinario, ci avviciniamo alla quota Champions" Questo non significa che da adesso in avanti dovrà essere uno dei titolarissimi, ma di certo si è meritato maggiore spazio per il resto della stagione. Toccherà ad Allegri capire dove e quando. Certo non sarà facile trovarglielo nel 3-5-2 visto che Chiesa e Vlahovic sono, sulla carta, la coppia d'attacco titolare. Bisognerebbe modificare il modulo di gioco, puntando sul tridente in una delle sua varie declinazioni. Magari prendendo esempio proprio da quell'Alex Del Piero a cui Yildiz si ispira e non solo per l'esultanza con la linguaccia. Ma potrebbe essere davvero lui l'arma segreta di una squadra a caccia di talento nella sfida scudetto con l'Inter. Tutto nel solo della calma "allegriana" visto che correre il rischio di bruciare un talento puro come quello del nativo di Ratisbona sarebbe imperdonabile. E senza dimenticare che un certo Soulé lotterà per tornare alla Continassa e prendersi quella maglia.

Insomma, la Juve ha per le mani una serie di giovani molto più che interessanti, pronti a farsi largo e a riportare i bianconeri là dove devono stare. E se c'è anche da spostare a spallate "mister 80 milioni" Dusan Vlahovic, nessun problema. Il serbo ha incassato con classe la panchina per scelta tecnica e ha risposto con un gol decisivo. Ormai ha però capito che dovrà lottare come tutti gli altri se vorrà tenersi il posto.

Gli alti e bassi della sua avventura torinese non sono più concessi, come pure la "scusa" del gioco difensivistico di Allegri. Vlahovic è chiamato a dare il suo contributo tutte le domeniche, con i gol e le prestazioni. E, forse, il fiato sul collo dei ragazzini terribili potrebbe fargli bene.

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