L'attaccante canadese si presenta e svela gli obiettivi: "Amo fare gol, lavorerò sodo per la Juve"
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In casa Juventus è il giorno di Jonathan David. Dopo l'ufficialità arrivata lo scorso 4 luglio, oggi l'attaccante si è presentato in conferenza stampa mostrando a tutti la propria ambizione e gli obiettivi per la nuova avventura in Italia. Una scelta, quella di sbarcare in bianconero, voluta con tutto sé stesso, con il bomber ex Lille che ha voluto fortemente la Vecchia Signora per crescere e affrontare nuove sfide. E con la maglia numero 30 sulle spalle promette tanti gol: "25 come al Lille? Ci sono sfide per tutti, per me è una cosa possibile. Devo lavorare sodo, ma penso di riuscirci. Tutti i campionati hanno le loro sfide, scegliere la Juventus mi ha portato in Serie A". Sui suoi modelli o idoli ha poi aggiunto: "Da piccolo vedevo Drogba ed Eto'o, oggi ci sono tanti attaccanti forti. Alla Juventus mi piacevano Ronaldo, Dybala, Del Piero e Trezeguet". E sulla possibile convivenza con Vlahovic è stato chiaro: "Abbiamo lavorato nella tattica, sicuramente dipenderà dal mister ma stiamo lavorando come prima punta per ora".
LA CONFERENZA DI PRESENTAZIONE DI DAVID
Le prime emozioni in maglia bianconera
"Certamente è una grande emozione essere alla Juve, la prima settimana è andata bene e i compagni mi hanno aiutato molto".
Perché è stata scelta la Juventus
"Abbiamo avuto degli scambi col management, per me è stato importante parlare anche con alcuni compagni. C'era un grande interesse per me nel venire qui perché è un grande club".
Le prime impressioni, i consigli e le indicazioni di Tudor
"La conversazione col mister è stata molto positiva, ovviamente sono nuovo e mi ha chiesto le mie aspettative e quali sono le sue come prima punta dato che sa che prendo iniziativa. Il mio lavoro è fare gol".
Negli ultimi tre anni mai sotto i 25 gol, obiettivi?
"Penso che negli ultimi anni ho dato continuità, so che la Serie A è diverse ed è molto tattica e difensiva. Ci sono sfide per tutti, per me è una cosa possibile. Devo lavorare sodo, ma penso di riuscirci".
Qualche ispirazione bianconera
"La Juventus ha avuto tantissimi giocatori che sono delle leggende, da Ronaldo a Dybala e Del Piero e Trezeguet. Non riesco neanche a nominarli tutti".
Perché la Serie A anziché la Premier? Perché da canadese hai scelto il calcio
"Ho iniziato a giocare a calcio perché mio papà giocava ed era la prima cosa che facevo sempre. Tutti i campionati hanno le loro sfide, scegliendo la Juventus, che era la squadra che volevo, mi sono trovato qui".
Idoli da bambino e attaccante che piace oggi
"Per me quando ero piccolo gli idoli erano Drogba ed Eto'o. Oggi ci sono tanti attaccanti forti".
Il tuo segreto è la cultura del lavoro?
"Tutti avevamo grande ambizione, molti si fermavano a giocare anche dopo l'allenamento. Io sono molto religioso e per diventare professionista ci vuole fede".
Numero di maglia?
"Ho scelto il numero 30, per me era importante perché è il compleanno di mio papà. È un bel messaggio da far passare".
Ci sono le condizioni per tornare al vertice con la Juventus?
"Ogni anno, ogni stagione può essere quella buona. Il campionato è difficile, ma bisogna avere l'ambizione di arrivare fino in fondo".
Il soprannome Ice Man
"Funzionava bene perché sono molto freddo e questa freddezza mi aiuterà nelle situazioni in cui il gioco ha pressione. Riuscire a rimanere freddi e focalizzati sarà utile".
Seconda punta con Vlahovic o attaccante solitario
"Abbiamo lavorato nella tattica, sicuramente dipenderà dal mister ma stiamo lavorando come prima punta per ora".
Titolare nella Juventus?
"Non c'è mai la garanzia, bisogna giocare e fare il proprio lavoro. Non mi aspetto di essere sempre titolare, ma farò del mio meglio".
La voglia di vincere
"Sono molto competitivo, come tutti i bomber amo fare gol perché alla fine questo gioco è così".
Quanto la Juventus può aiutare per crescere e ambire al Pallone d'Oro
"Non rischio col Pallone d'Oro, ma ho scelto il club per le ambizioni. Voglio lavorare per la squadra e diventare poi uno dei migliori bomber al mondo".
Pronto ad affrontare l'avventura
"Sono venuto qui per questo, ovviamente so quelle che sono le richieste del club e io sono pronto a rispettarle".