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Juventus, riecco Pogba: "Mi siete mancati, voglio riportare la Juve dove le spetta"

Il francese torna a vestire il bianconero dopo 6 anni: "Contento di essere di nuovo a casa"

12 Lug 2022 - 18:37

Dopo l'ufficializzazione dell'ingaggio e le prime parole ai canali ufficiali del club, per Paul Pogba è arrivato il momento di salutare il popolo bianconero anche davanti ai media. Il centrocampista francese si è presentato per la seconda volta come giocatore della Juventus, sei anni dopo il suo trasferimento a Manchester: "Mi siete mancati tanto, sono molto contento di essere di nuovo a casa - le sue parole in conferenza -. Ho fame di vittorie, non vinco da due anni, io e il club abbiamo gli stessi obiettivi: voglio riportare la Juve dove le spetta".

LA CONFERENZA DI POGBA

L'introduzione

"Vedo che siete tutti contenti, mi siete mancati tanto. Scusate se l'italiano l'ho un po' dimenticato, cercate di non essere troppo duri...".

Che effeto fa tornare?

"Sono molto contento di tornare a casa, avete visto come mi hanno accolto i tifosi. Era più che un sogno, sono molto, molto felice".

Quante volte ci avevi pensato?

"Quando vedevo i tifosi scrivermi sui social mentre ero in Inghilterra ero contento, però ero concentrato sul Manchester, sul far bene lì. Però quando il mio contratto stava scadendo ho pensato tante volte di tornare e l'ho fatto, io sono contento e lo sono anche i tifosi".

Quanta pressione senti?

"Cosa vuol dire pressione? Scherzo... Non sento pressione, sono solo fiducioso che farò bene".

Quanto ha influito Allegri?

"Parlavo sempre con lui anche quando ero a Manchester, abbiamo sempre avuto un bel rapporto. Abbiamo parlato subito prima che tornassi, abbiamo avuto tanti anni belli insieme. Era il momento giusto, con la persona giusta".

Ti sei mai pentito di Manchester?

"Mai, io sono contento delle scelte che ho fatto. La vita è così, a volte le cose non vanno come vorresti, ma io sono cresciuto, ho imparato molto e sono diventato uomo. Non penso di aver sbagliato. Certo, forse se avessi vinto le scelte sarebbero state differenti, però Dio ha voluto così e io sono contento".

Cosa ti è dispiaciuto di più lasciare sei anni fa?

"Voi giornalisti (ride, ndr). No, più di tutto i tifosi. Non che a Manchester non ci fossero, ma ho sempre detto, anche parlando con Pat Evra, che i fan qui in Italia sono diversi".

Cosa hai di più rispetto a quando avevi lasciato?

"Mi conosco meglio, non sono più un ragazzino. Ho imparato tanto e penso di poter aiutare molto anche i giovani. A livello tecnico non è cambiato nulla, posso aiutare la squadra come ho fatto in passato".

C'erano altre squadre su di te?

"C'erano, ma è il mio cuore che ha scelto la Juve. Stavo bene prima e sto bene ora, non vedo l'ora di iniziare, spero di fare bene sul campo, anche meglio di quanto fatto prima".

Come ti sembra sia cambiata la Juve?

"L'anno scorso la squadra non ha vinto e io neanche, quindi abbiamo obiettivi simili. Dobbiamo tutti fare meglio dell'anno passato, speriamo di vincere insieme".

Quali sono stati i problemi a Manchester?

"Innanzitutto poter giocare al mio posto. Abbiamo cambiato tanti allenatori, tanti giocatori... In più ho avuto un po' di infortuni, giocavo e non giocavo... Non avevo sempre il ritmo. Sono state tante cose: allenatori, compagni, posizione in campo. Queste cose mi hanno un po' bloccato, ma ora qui c'è un altro Paul. Qui starò bene fisicamente, giocherò al mio posto e farò meglio rispetto agli ultimi anni".

Com'è cambiato Pogba?

"Sono un uomo, sono un papà, dopo gli allenamenti dovrò giocare con i miei bambini, riposare, mangiare pasta... Però sono sempre lo stesso, stesso giocatore, stesso numero di maglia. Voglio sempre vincere, ho fame di vittorie".

Quanto è mancato Pogba alla Juve?

"Questo non lo so, non posso dirlo. Posso solo dire che voglio aiutare la squadra a tornare a vincere, al meglio delle mie capacità. Voglio dare tutto per la società, per i miei compagni e anche per me stesso".

Cosa puoi fare con Di Maria?

"È un giocatore di classe mondiale, con grande esperienza. Ho visto subito che è un campione, che vuole vincere e questo non può che fare bene. Siamo sulla stessa lunghezza d'onda".

Avete parlato della 10 con Dybala?

"Non abbiamo parlato del numero, gli ho solo detto che forse tornavo alla Juve e gli ho chiesto se non voleva stare ancora un pochino con me...".

Obiettivo Champions?

"Non è l'obiettivo di quest'anno, anche se è un sogno per tutti. Il primo obiettivo è lo scudetto, che non abbiamo vinto l'anno scorso. Certo andare a prendere la Coppa sarebbe un sogno".

Puoi aiutare i giovani?

"Qui c'è tanto talento, penso che possiamo fare grandi cose. Serve la mentalità giusta, avere più fame degli altri. Il basket contro Allegri? Prima ero giovane e volevo rispettare i più vecchi, lasciarli vincere... Ora gli ho detto che non scherzo più".

Qual è la tua posizione?

"Qua ho visto che si gioca spesso con il centrocampo a tre, per me sinistra o destra è uguale, è lì che mi trovo bene. Già giocare, scendere in campo, mi renderà contento".

Hai seguito la Juve in questi anni?

"Ho sempre guardato la Juve, che è rimasto il miglior club in Italia. Nel frattempo ci sono altre squadre che si sono rinforzate, ma questo è il livello della Serie A, è difficilissimo vincere gli scudetti. Ora dobbiamo riportare la Juve dove le spetta. L'Italia? È stata una sorpresa non vederla al Mondiale dopo aver vinto l'Europeo, ma resta una grande nazionale e in Italia il calcio è di altissimo livello".

Cosa ti ha detto Allegri quando ti ha chiamato?

"È stata una chiacchierata veloce, mi ha detto che voleva che tornassi, che aveva bisogno di me. Il mio cuore, insieme alle parole del mister, mi ha fatto prendere questa decisione".

Quando potrai dirti soddisfatto del tuo ritorno?

"Quando avrò un trofeo tra le mani, visto che sono due anni che non vinco nulla".

Hai pensato che ritroverai Mourinho già alla terza giornata?

"Penso alla Roma, che è una grande squadra. Non ho pensato a Mourinho, io voglio vincere tutte le partite, non mi interessa che sia contro Mourinho, Inzaghi o chiunque altro".

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