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VERSO LAZIO-JUVENTUS

Juventus, Tudor: "Buone sensazioni dopo Madrid, possiamo giocare con più giocatori offensivi. Esonero? Paura zero"

Il tecnico alla vigilia del match con la Lazio: "Si può schierare Yildiz, Conceiçao e due attaccanti. Zhegrova dal 1'? Al momento è impossibile"

di Daniele Pezzini
25 Ott 2025 - 16:23

C'è la Lazio dell'ex Sarri sulla strada della Juventus nel posticipo dell'ottava giornata di Serie A. Contro i biancocelesti la squadra di Igor Tudor ha l'impellente necessità di ritrovare punti e gol dopo i due ko consecutivi contro Como e Real Madrid. Considerando anche lo 0-0 col Milan prima della sosta i bianconeri non trovano la via della rete da quasi un mese e il tecnico in conferenza ha parlato della possibilità di schierare una squadra più offensiva: "Potrebbe servire giocare con più giocatori offensivi tutti insieme - le sue parole -. Con Yildiz, Chico e due attaccanti. È una soluzione, ma sapendo che si rinuncia a qualcosa dal punto di vista difensivo. Serve il giusto equilibrio". Nessuna preoccupazione sul suo futuro: "Esonero? Di queste cose paura zero".

LA CONFERENZA DI TUDOR

Sulle condizioni della squadra

"La squadra è motivata e vogliosa di fare una bella gara, conoscendo il momento e le qualità dell'avversaria. Ci siamo preparati bene alla sfida".

Sui nuovi acquisti

"Non ci sono problemi, non c'è nulla di particolare. I giocatori hanno tutti le loro qualità, io scelgo e valuto di partita in partita. Chiaramente c'è sempre un tempo di adattamento al campionato e alla squadra, ma sono tutti ragazzi che si impegnano e danno tutto".

Su Yildiz

"I paragoni con Del Piero? Sono sempre un po' delicati, anche perché era un altro calcio. Alex ha fatto la storia, Kenan è praticamente al primo anno da protagonista vero. Sicuramente è un grande giocatore, il più importante della rosa e gioca sempre dall'inizio tutte le partite. Questo non è facile, perché uno magari inizia spensierato e leggero, poi le cose cambiano. Le rivali imparano a conoscerlo, i ritmi aumentano molto, gioca 90' sempre anche in nazionale, quindi è normale che non sia sempre al top. Sono tutte cose che fanno parte del percorso".

Sul suo momento personale

"Io sto benissimo, penso a me zero. La sensazione dopo Madrid è positiva, anche se si è perso. La squadra ha voglia di fare, vuole provare a vincere ed essere squadra. Sicuramente contro la Lazio sarà un bel banco di prova, contro un avversario di livello".

Sui campioni che mancano

"Questa domanda non ha alcuna importanza, le analisi sulla rosa si fanno all'inizio e alla fine, in mezzo si pensa solo a lavorare".

Sulla paura di essere esonerato

"Questa paura e questo tipo di pensieri non li ho proprio. Io me la godo con lucidità anche nelle difficoltà, provando sempre a migliorarmi. Intorno a me è sempre tutto molto chiaro, anche se io mi metto sempre in discussione e cerco sempre soluzioni nuove. Passo 24 ore al giorno a pensare a questo, il mio futuro è solo la prossima partita".

Sulla scarsa continuità degli attaccanti

"Probabilmente avrebbero anche bisogno di giocare tante partite di fila, magari servirebbe anche giocare con più giocatori offensivi tutti insieme. Con Yildiz, Chico e due attaccanti. È una soluzione, si può pensare anche ad altri sistemi di gioco. Il tutto rinunciando a qualcosa dal punto di vista della solidità difensiva. Bisogna riflettere su questo, è un equilibrio delicato. Bisogna trovarlo".

Sulla mancanza di leader della squadra

"È sicuramente anche una questione generazionale. Le generazioni passate avevano un'altra personalità, oggi ci sono tanti ottimi giocatori, ma la personalità va stimolata e tirata fuori. Io ci lavoro a ogni allenamento: anche oggi che abbiamo lavorato molto sui calci piazzati difensivi, li ho presi uno a uno per parargli di questo".

Su chi sta crescendo da quel punto di vista

"Locatelli ha personalità e c'è sempre, Perin anche. Thuram sta crescendo da quel punto di vista, anche Kenan per il suo modo di fare, per il suo atteggiamento e la sua educazione. Anche Vlahovic e David hanno personalità, ma ognuno deve saperla tirare fuori. In generale nel mondo c'è sempre meno empatia e sempre più egoismo e questo è un problema".

Sulla differenza di atteggiamento offensivo tra la sua Juve e il suo Marsiglia

"Ogni tecnico si deve adattare alla squadra che ha. Ogni squadra è costruita in maniera diversa".

Su Zhegrova

"Arriva da un lungo stop, lo abbiamo gettato un po' nella mischia in un paio di occasioni, ma si è fermato subito dopo un allenamento un po' più pesante. La pubalgia è una problematica che ha e che salta fuori quando sprinta un po' di più. Dobbiamo essere cauti con lui e cercare di sfruttarlo nei momenti giusti, magari anche solo negli ultimi 20-30 minuti. Quando potrà giocare tutta la partita dal primo all'ultimo minuto non lo so, al momento è impossibile".

Su cosa vuol vedere dalla squadra contro la Lazio

"Vogliamo fare qualcosa di più rispetto a Madrid, dove comunque abbiamo fatto una buona partita. Vediamo cosa succederà".

Su Kelly e Kalulu

"A renderli insostituibili sono le prestazioni. Se uno fa sempre bene gioca sempre".