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Il centrocampista è stato escluso dal match contro la Polonia per scelta tecnica, in bianconero è ormai indietro nelle gerarchie
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Non è un periodo semplice quello che sta attraversando Teun Koopmeiners. Poco più di un anno fa il centrocampista olandese si accasava alla Juventus al termine di una lunghissima ed estenuante trattativa con l'Atalanta, entrando nella top 10 degli acquisti più costosi della storia del club bianconero (oltre 58 milioni di euro spesi per il suo cartellino). Un trasferimento attesissimo dai tifosi e accompagnato da enormi aspettative, dopo una stagione da 15 gol in 51 presenze con la maglia della Dea culminata col trionfo in Europa League.
Oggi si ritrova a ricoprire il ruolo di costosissima riserva alla Juve e anche in nazionale le cose non vanno meglio, anzi. Convocato da Koeman per i match di qualificazione ai Mondiali 2026, Koopmeiners è rimasto escluso dai 23 giocatori scelti per la sfida contro la Polonia di giovedì sera, finendo in tribuna insieme a Steijn del Feyenoord.
Il classe 1998 sembra entrato in un tunnel da cui fatica a riemergere, forse per limiti suoi, forse per una serie di circostanze che non lo hanno di certo agevolato: prima le difficoltà di adattamento alla nuova realtà con Thiago Motta, poi una serie di noie fisiche che ne hanno condizionato la seconda metà della stagione, quando l'arrivo di Tudor e il ritorno a un modulo "atalantesco", il 3-4-2-1, sembravano potergli dare una mano.
Il suo ultimo highlight in bianconero risale al gol contro il Manchester City al Mondiale per Club, agli albori di quella che poi si sarebbe trasformata in una pesantissima sconfitta per la Juve. In questo avvio di stagione spazio per lui sembra essercene poco: sulla trequarti, dove lo schierava quasi sempre Gasperini, il tecnico croato preferisce affidarsi a giocatori di maggior estro e creatività come Yildiz e Conceiçao, senza considerare il nuovo arrivato Zhegrova. La sua fisicità appare al momento più utile in mezzo al campo, anche perché dietro ai due titolari Locatelli e Thuram le uniche altre alternative potrebbero essere Miretti e il jolly McKennie.
La concorrenza non è dunque foltissima, ma a oggi il ruolo di Koop è quello di prima riserva dei due mediani (mezzora da subentrante disputata in entrambe le gare di campionato), un po' poco per un acquisto da quasi 60 milioni. La stagione però è appena cominciata, la Juve dovrà disputare almeno altre 45 partite e le occasioni non gli mancheranno. Gli infortuni sono alle spalle, la condizione migliore forse deve ancora trovarla, ma a fare la differenza sarà soprattutto la sua testa: l'olandese sa che quest'anno dovrà sfruttare ogni chance per tentare di rilanciarsi, riconquistare il popolo bianconero e magari anche la fiducia di Koeman.