Quello tra loro due è il duello dell’estate. Maurizio Sarri e Antonio Conte, entrambi tornati in Italia dopo aver vinto al Chelsea, entrambi tradendo un passato pesantissimo. Eppure l’inserimento in un ambiente un tempo così ostile i due tecnici di Juventus e Inter lo stanno gestendo in modo molto diverso.
Prendete Conte, per esempio. Che il mondo Inter ha cominciato a plasmarlo a sua immagine e somiglianza fin da subito, forse addirittura da prima della firma se è vero che il colpo Godin chiuso a gennaio fece pensare a molti a un imminente passaggio alla difesa a tre. Poi a fine maggio la lista consegnata a Marotta: dentro Lukaku, probabilmente Dzeko, Barella, un esterno destro (Lazaro) e un play di centrocampo (Sensi). Fuori Nainggolan e Icardi, e poi pure Perisic dopo la bocciatura nei test estivi. A oggi per completare quella lista mancano solo la firma del bosniaco e le cessioni dell’argentino e del croato.
Molto più difficile, invece, rintracciare l’impronta di Sarri sul mercato della Juve. Dove la linea è stata dettata da Paratici e quindi dalla società: prima Ramsey a costo zero a gennaio scorso, poi Rabiot a fine giugno e pure il grande colpo, De Ligt, i bianconeri lo corteggiavano già da prima che fosse ufficiale Sarri. Impossibile, ovviamente, non essere contenti dell’arrivo dell’ex capitano dell’Ajax, ma il dato di fatto è che a Torino Sarri si è adattato allo stile Juve, mentre a Milano è l’Inter ad essersi adattata allo stile Conte.
Un’altra prova ne è la gestione dei giocatori sul mercato: Icardi accompagnato pubblicamente fuori dal progetto, distanza ben chiara sia in allenamento, dove Maurito viene escluso dalla parte tattica, sia in partita, con l’ex numero 9 fuori da tutte le amichevoli. Alla Continassa invece Dybala, Mandzukic e Matuidi fanno regolarmente parte del gruppo e partecipano ai test estivi, perché così vuole la linea societaria. E infine le conferenze stampa, dove Sarri – a parte giacca e cravatta già mostrate ai tempi del Chelsea – ha tutto un altro profilo rispetto ai tempi di Napoli.
Conte, per ora, ha avuto risposte migliori anche dal campo. Il suo 3-5-2 è certamente più facile da assimilare rispetto al gioco di Sarri, ma l’Inter sembra avere già un’identità precisa. Il duello, in ogni caso, rimane aperto e per i primi verdetti bisogna aspettare almeno l’inizio del campionato. Intanto, però, il duello dell’estate lo sta vincendo Antonio Conte…
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