La maledizione delle 7 vittorie e delle goleade: Spalletti deve cancellare i difetti dell'Inter

La sconfitta con l'Atalanta fa riapparire vecchi fantasmi

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Da giorni tra i tifosi interisti più inguaribilmente pessimisti gira questa battuta: "Inter-Genoa è la nuova Inter-Chievo, Inter-Chievo era la nuova Inter-Atalanta". Traduciamo. Dopo le grandi e sonanti vittorie a San Siro, ecco che è sempre partita la famosa fase "crisi Inter". È un dato statistico e scaramantico, che va ad aggiungersi alla maledizione delle sette vittorie di fila.

12 marzo 2017, l'Inter di Pioli annienta l'Atalanta a San Siro: 7-1 con triplette di Icardi e Banega. Una data che tanti si ricordano perché da quel giorno iniziò la fine della gestione Pioli. Da quel giorno un filotto nero: pari con il Torino (2-2), sconfitte con Samp, Crotone, Fiorentina, Napoli, Genoa e Sassuolo, intervallate dal pareggio col Milan. Dopo la goleada contro l'Atalanta, quindi, 2 punti in otto partite, tra la 29esima e la 36esima giornata.

Un po' quanto successo la scorsa stagione, la prima di Spalletti. Il 3 dicembre, 15esima di andata, l'Inter schiantava 5-0 il Chievo a San Siro. Prova di forza e di gioco. Da quel giorno, ecco il filotto di 8 partite senza vittorie. Pari con la Juve, sconfitte con Udinese e Sassuolo, e altri cinque pareggi consecutivi con Lazio, Fiorentina, Roma, Spal e Crotone.

Ma c'è un altro trend statistico che spaventa il mondo Inter. Ed è legato alle 7 vittorie consecutive in campionato. Vengono subito in mente le parole del post-partita di Spalletti, quando ha detto: "C'è un problema presente da prima che arrivassi: non si riesce a tenere la concentrazione per un lungo periodo". Dati alla mano, la tendenza è questa, soprattutto se si va a ricordare quando l'Inter aveva infilato sette vittorie di fila in campionato.

Stagione 2011/2012, in panchina Ranieri: sette successi consecutivi tra il 12 dicembre e il 22 gennaio, prima della sconfitta con il Lecce e dell'inizio del declino, che porterà all'esonero del tecnico romano a marzo. Stagione successiva: Stramaccioni infila 7 vittorie di fila, culminate con il 3-1 allo Juventus Stadium il 3/11/2012 (3 novembre, stessa data di Inter-Genoa 5-0). L'11 novembre l'Inter va a Bergamo e perde 3-2. 11 novembre, stessa data della sconfitta per 4-1 rimediata domenica. Sette vittorie di fila anche per Pioli nel 2016/2017: dalla 16esima alla 22esima arrivano 21 punti, poi la sconfitta contro la Juventus e l'ennesimo campionato complicato, fino al 7-1 con l'Atalanta ultimo squillo stagionale.

Quali sono le armi e le avvisaglie che impongono a Spalletti di non farsi attaccare dal virus di cui sopra? Innanzitutto ora c'è la sosta. Sono 12 i nerazzurri convocati con le rispettive nazionali (Icardi, Martinez, Politano, Gagliardini, De Vrij, Skriniar, Perisic, Brozovic, Vrsaljko, Vecino, Miranda e Joao Mario). C'è tempo e spazio per cancellare nella testa le scorie della batosta di Bergamo. Dal punto di vista tattico è sembrato che appena il tecnico esageri con il turnover, la squadra non regga. Dopo la pausa per le nazionali l'Inter affronterà sabato 24 il Frosinone in casa, poi avrà la trasferta di Champions col Tottenham e le due terribili trasferte di campionato con Roma e Juventus. Insomma, arriva il momento caldissimo.

A Spalletti il compito più arduo. Ricompattare subito il gruppo sulla scorta delle vittorie consecutive, andare a cancellare i difetti che sono stati evidenziati contro l'Atalanta (squadra sfilacciata, centrocampo in grossa difficoltà, esterni di difesa deludenti, Perisic sempre spento) e ripartire col piglio giusto. Battere il Frosinone a San Siro è condizione necessaria per cancellare la maledizione delle statistiche e per approcciare al meglio il periodo più duro e delicato della stagione, almeno fino ad oggi.



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