Juventus-Inter, le pagelle dei nerazzurri

Sensi è già leader, Skriniar in forma campionato. Perisic non convince neppure da secondo attaccante

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Handanovic 6 – Gioca il primo tempo e non ha molte occasioni per farsi dare un voto alto. Svolge compiti di ordinaria amministrazione, giusto per prendere le misure del sistema difensivo contiano.
(46’ Padelli 6,5 – Il suo stile non è esattamente quello dei suoi grandissimi colleghi, ma l’efficacia c’è tutta. Due interventi decisivi anche se non bellissimi da vedere salvano il risultato nel primo quarto d’ora del secondo tempo, poi un’uscita spericolata su Ronaldo completa l’opera. Nessuna colpa sulla punizione-gol di Ronaldo). 

D'Ambrosio 6,5– Una facile profezia: anche quest’anno sarà utile alla causa nerazzurra. Se non sulle fasce laterali, dove la concorrenza potrebbe diventare pericolosa, almeno come alternativa ai centrali. Da difensore puro ingaggia un duello a prima vista impari con Cristiano Ronaldo ma non ne esce affatto ridicolizzato, anzi spesso va a chiudere con i tempi giusti. 
De Vrij 6,5 – I movimenti difensivi dipendono in buona parte anche da lui e finché trattasi di partita vera, tutto funziona come deve, trasmettendo idea di solidità totale. Ma anche tutta la stagione scorsa, tranne qualche piccola sbavatura, era andata in questa direzione. 
(75’ Ranocchia sv). 
Skriniar 7 -  Se l’inizio di stagione può essere indicativo, siamo ancora in presenza di una certezza assoluta nell’universo nerazzurro. Relativamente fresco di rinnovo contrattuale, si è ripresentato al via in forma eccellente e come sempre dà l’impressione di fare tutto con una facilità disarmante, caratteristica che un tempo era di Alessandro Nesta. 
(75’ Bastoni sv


Candreva 6,5 -  C’è un sottile filo rosso che lega l’ex laziale ad Antonio Conte. In Nazionale si era visto un giocatore capace di divorarsi tutta la fascia, proprio come dovrebbe succedere in questa nuova avventura. Con queste premesse, Candreva è un giocatore che può dare una mano importante nel corso della stagione. 
(88’ Agoumè sv
Gagliardini 6,5 – La sua vita da mediano può essere lunga e positiva se viene sempre vissuta con questa umiltà, con questa applicazione totale e con questa freschezza atletica, quasi sorprendente visto il momento iniziale della stagione. 
(75’ Borja Valero sv) 
Brozovic 6 -  Posizione centrale, quella che ormai predilige, con l’accorgimento di scambiare la propria posizione con quella di Sensi per togliere i riferimenti ai centrocampisti avversari. È entrato subito nella modalità Conte, pochi fronzoli e grande lavoro per la squadra senza eccessi. Così è un giocatore che si fa apprezzare e che può scalare le classifiche di rendimento della serie A. 
(75’ Joao Mario sv) 
Sensi 7 -  Pochi minuti bastano per emettere una sentenza, questo ragazzo è un grande acquisto. Leggermente decentrato verso sinistra, è già un punto di riferimento, fondamentale anche sulle palle inattive. Un piccolo mago che pennella giocate da biliardo. 
(75’ Barella sv)
Dalbert 6 – Ha popolato gli incubi di Spalletti con le sue scelte tecniche scellerate in ogni parte del campo. Conte preferisce prevenire che reprimere, sicuramente gli ha spiegato con attenzione quello che vuole per evitare danni. Grazie anche a una particolare disposizione tattica che prevede le coperture di Sensi, ne esce una prestazione dignitosa. 


Esposito 6 -  Non merita certo la bocciatura perché non sarebbe giusto credere troppo a un ragazzo del 2002. Va seguito con simpatia perché sicuramente costruirà qualcosa di buono. Non è colpa sua se il giovanissimo De Ligt. Più o meno avversario diretto, ha tre anni più di lui. 
(83’ Puscas sv
Perisic 5,5 -  Se è vero che non può fare l’esterno sinistro a tutta fascia, è anche vero che l’attaccante vero è un ruolo ancora meno adeguato alle sue caratteristiche. Se l’intenzione è quella di venderlo, così si rischia di svalutarlo. Qualche spunto buono, ma attaccando da sinistra come l’anno scorso. 
(87’ Longo sv


Allenatore Conte 6,5 – L’Inter non è ancora completa, ma ha già la sua faccia. Ha già assimilato i meccanismi difensivi, le uscite dalla propria fase difensiva, la copertura delle corsie interne. Manca parecchio negli ultimi trenta metri, ma è quasi scontato

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