Quasi fatta per la Champions: i nerazzurri devono raggiungere quota 69 tra Napoli ed Empoli. L'ombra di Conte e Icardi che non segna più
Niente serata da 'pazza' Inter. Servivano tre punti contro il Chievo e tre punti sono arrivati. E altrettanti ora ne serviranno per avere la certezza della qualificazione alla Champions League. Tre punti che dovranno arrivare nelle prossime due uscite di campionato, tra la sfida di domenica sera al San Paolo contro il Napoli e quella dell'ultima giornata a San Siro contro l'Empoli. A 69 punti è fissata la quota-sicurezza della squadra di Spalletti.
Spalletti. La conferenza pre-partita e soprattutto quella post testimoniano il clima di tensione che sta vivendo il tecnico nerazzurro, nonostante le smentite. Una tensione che neanche una vittoria fondamentale è riuscita a cancellare o quantomeno ad allontanare. L'ombra di Conte incombe pesantemente e il destino del tecnico toscano pare ormai segnato, con o senza Champions. Spalletti si difende dagli attacchi e dalle voci e cerca in tutti i modi di "difendere l'Inter", togliendosi anche qualche sassolino dalle scarpe: "Non dimentichiamoci da dove siamo partiti... Marotta cerca di fare il meglio ma vedo disparità di trattamento". Sessantanove punti, dicevamo, è la certezza. Perché a quel punto Milan e Roma, attualmente a 62, sono tagliate fuori. Esiste però la possibilità che più squadre arrivino a quota 68 e allora via alle classifiche degli scontri diretti: in caso di arrivo a quattro con Atalanta, Milan e Roma sarebbe Champions per Inter e Milan. Nell'eventualità di corsa a tre con Atalanta e Milan, avanti i nerazzurri e la squadra di Gasperini; nello sprint con Roma e Milan, a sorridere sarebbero nerazzurri e rossoneri. Solo in un caso l'Inter sarebbe fuori dalla Champions e cioè con un arrivo a tre con Atalanta e Roma. In casa nerazzurra non vogliono arrivare a fare calcoli, il futuro è nelle proprie mani.
Ieri ci hanno pensato Politano e Perisic a confezionare il successo (per il croato sette centri nelle ultime quattro partite e sette gol in altrettanti incontri in Serie A contro il Chievo, sua vittima preferita). Ma all'Inter servirebbero tantissimo anche i gol di Icardi, preferito a Lautaro nell'undici titolare, e uscito - ancora una volta a digiuno - tra i fischi di San Siro al momento della sostituzione a 10' dalla fine. Il bomber perduto.