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Inter, Marotta: "Lautaro è il mio Messi. Seconda squadra? Indispensabile"

L'ad nerazzurro: "La seconda stella sarebbe qualcosa di storico, questo sarà l'ultimo club della mia carriera"

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È un Beppe Marotta a tutto campo quello che è intervenuto alla presentazione di Odio il calcio, ultimo libro di Fabrizio Biasin. L'ad dell'Inter ha parlato di vari argomenti, tra cui il suo legame con Lautaro Martinez e il futuro dell'argentino in nerazzurro: "In questo momento Lautaro è il mio Messi - le sue parole -. Non so se è il giocatore più forte che ho avuto, la categoria dei forti è difficile da circoscrivere. Lautaro è un giovane talento che è diventato campione, sta giocando e migliorando giornata dopo giornata. Su di lui non voglio dare notizie, già siamo in sovraesposizione mediatica... Ma se mi chiedete se si può stare sereni dico assolutamente sì".

Si è poi discusso di mercato e di scudetto: "Fortunatamente rappresentiamo un brand forte, se non arriva Tizio arriva Caio e siamo sempre fiduciosi da questo punto di vista, la rosa è assolutamente competitiva. Se siamo obbligati a vincere lo scudetto? Ci si prova. È una domanda che mi è già stata fatta, è chiaro che la seconda stella è qualcosa di importante, è qualcosa di storico, che ti rimane sulla maglia. Però ne abbiamo già parlato troppo".

Su eventuali trattative ha comunque preferito non soffermarsi troppo: "Se dopo la Champions vengono tutti più volentieri? Questo è vero, nel senso che c'è stato un momento in cui l'Inter era un po' nel dimenticatoio da parte di tanti giocatori, ora invece c'è tanta attenzione nei confronti di questa società, al di là della sua storia. Non so se a gennaio può arrivare qualcuno, dipende da come andremo. Oggi è prematuro parlarne, certamente l'attività di monitoraggio va avanti, con Piero Ausilio, con lo scouting che facciamo. La lista c'è sempre. Taremi? Facciamo così: di mercato non parliamo".

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Si è invece approfondito il discorso seconda squadra: "Come sapete la prima è stata la Juventus, poi è arrivata l'Atalanta. Secondo me sono uno strumento indispensabile per la crescita dei giovani. Il passaggio da Primavera a prima squadra è molto difficile, manca quello step intermedio che possa consentire una crescita, che può essere l'Under 23. Però, e faccio mea culpa, mancano le strutture adeguate: dove la facciamo allenare? Dobbiamo risolvere questo problema. Che riguarda l'Inter, ma anche tante altre società. Intendo quello delle strutture in Italia".

Infine Marotta ha infine annunciato che l'Inter sarà l'ultima squadra della sua carriera: "Sì, sì. Anzi, sicuramente. Io in politica? Magari come tecnico nell'ambito dello sport, non con la tessera del partito".

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