Il tecnico nerazzurro cerca la terza vittoria consecutiva in campionato per agganciare la vetta della Serie A
L'Inter vuole continuare nel buon momento di forma, due vittorie consecutive in campionato e quattro contando la Champions League, per dare continuità al nuovo progetto tecnico e agganciare la vetta della Serie A, in attesa di Napoli-Genoa, Fiorentina-Roma e Milan-Juve di domenica. A San Siro domani (ore 18) arriva però una Cremonese che sta ugualmente bene: stessi punti dei nerazzurri, ancora imbattuta e col sogno di fare un colpaccio come avvenuto già contro il Milan. "È una squadra fisica, umile e ben allenata - l'analisi di Chivu sull'avversario in conferenza -. L'infortunio di Thuram? Spiace perderlo, anche dal punto di vista umano. Fortunatamente non è nulla di gravissimo".
LE PAROLE DI CHIVU IN CONFERENZA
Sulla solidità difensiva ritrovata
"Abbiamo trovato equilibrio, siamo migliorati molto. Abbiamo più attenzione anche quando attacchiamo, sono contento. Io parto sempre dal fatto di non subire gol, dall'organizzazione e dall'attenzione".
Sull'assenza di Thuram
"A Cagliari gli ho dato qualche minuto di riposo, contro lo Slavia secondo me lui e Lautaro erano la coppia ideale per dare loro problemi. Si divertiva e stava bene, ma l'infortunio è sempre dietro l'angolo. Dispiace perderlo, anche dal punto di vista umano. Fortunatamente non è gravissimo".
Su Bonny
"Non ho ancora deciso. PiLa o BoLa? Per ora sono sicuro solo del La. Ho un'idea, al 90% so chi affiancherà Lautaro, ma non ve lo posso dire".
Sul turnover
"Io non sono scaramantico, non vedo fantasmi. Faccio sempre ciò che reputo giusto nella gestione di un gruppo di giocatori, specialmente nelle settimane in cui si gioca ogni tre giorni. Per me non ci sono limiti, non ho paura di sperimentare e scoprire cose nuove. Non esiste la regola che un portiere gioca in Champions e uno in campionato, dipenderà sempre tutto dalle mie sensazioni e dalla mia sensibilità. Quello che non voglio assolutamente è egoismo, voglio sempre disponibilità e intelligenza di capire l'importanza di ognuno".
Sulle scelte di formazione
"Io potrei anche dirla oggi, ma non l'ho mai fatto. In allenamento mischio sempre le carte per responsabilizzare tutti. Magari oggi qualcuno è arrabbiato perché pensa che domani non giocherà e questo è quello che voglio. Spesso la dò tre ore prima della partita".
Sul miglioramento della condizione atletica
"La condizione è importante, ma io non ho mai cercato scuse anche se la preparazione è stata molto breve. Poi è ovvio che andando avanti la condizione migliora, si trova maggiore brillantezza... Però poi subentra il rischio infortuni, le cose vanno così. La squadra si allena sempre bene, a volte anche più di quello che servirebbe. Discuto spesso col preparatore atletico di questo... La cosa più importante resta la disponibilità dei giocatori".
Sulla Cremonese
"È una squadra fisica, organizzata e ben allenata. Conoscono i loro limiti e vogliono rimanere in Serie A. Hanno un allenatore che sa come si fa e giocatori di esperienza, che capiscono i momenti. Hanno cuore e umiltà".
Su Diouf
"Diouf è l'ultimo arrivato, ha bisogno di tempo. Si sta allenando bene, non ne ha mai saltato uno. È molto in crescita rispetto a quando è arrivato, quando era anche un po' più timido perché il cambiamento era stato grande. Ora è più coinvolto, il gruppo lo aiuta. Si sta sciogliendo e lasciando andare, vedo in lui tanta ambizione e una grande cultura del lavoro. Sono contento di averlo, prima o poi avrà la possibilità di giocare".
Sui gol dei centrocampisti
"Io mi aspetto solo che la squadra vinca, che scenda in campo puntando a essere la miglior versione di se stessa. I ragazzi devono divertirsi e avere piacere nel giocare a calcio. Non importa chi segna, importa chi fa l'assist, chi si sacrifica, chi mette da parte l'ego e capisce i momenti della partita".
Ancora su Bonny
"Manca solo la titolarità, però è subentrato in tutte le partite. Minuti ne ha fatti. Prima o poi toccherà anche a lui partire dall'inizio (ride, ndr). È un bel profilo, lui sa cosa penso di lui. I giovani io me li curo bene, credo tanto nella loro energia e nelle loro motivazioni. So quanto è importante avere dei giovani in un gruppo affermato, lui è uno di questi ed è rispettato e apprezzato. Dà l'anima sempre e cerca di migliorarsi, ha tanto buon senso. Gli voglio bene e so cosa può dare. Lui è felice qui, anche quando gioca mezzora o pochi minuti".