Sei gol subiti in campionato (come l'Atletico Madrid), tre gol italiani (non accadeva dal 2012) e 20 giocatori partiti titolari quest'anno
I numeri che fanno divertire i tifosi dell'Inter in questo momento della stagione sono 5, come i gol segnati al Genoa, e 25, come i punti in classifica che significano secondo posto in coabitazione con il Napoli. Ma i segreti della squadra di Luciano Spalletti si nascondono (anche) dietro ad altre statistiche a partire dal sei, cioè i gol subiti sinora in serie A, record nei cinque maggiori campionati europei con l'Atletico Madrid.
Il calcio cambierà anche ma la tendenza nel nostro campionato rimane più o meno quella: meno gol prendi, più possibilità avrai di respirare l'aria dei piani alti della classifica. Il mercato di agosto ha regalato tante frecce offensive (Martinez, Keita, Politano, Nainggolan) all'allenatore ma il lavoro fatto sul piano difensivo - con i vari De Vrij, Asamoah e Vrsaljko - ha regalato nuova solidità alla squadra, quella che c'era anche nella prima parte dell'anno scorso ma che sacrificava i gol segnati: oggi l'Inter ha il secondo attacco della serie A.
Sei i gol subiti, sei anche gli anni dai quali i nerazzurri non segnavano tre gol in una partita con giocatori italiani (anche nel 2012 un 5-0, al Parma, con reti di Thiago Motta, Pazzini e Faraoni). Una statistica più che altro curiosa ma utile a smontare anche uno degli aspetti storici su cui i detrattori dei nerazzurri fanno leva: i pochi italiani in squadra.
E infine il 20, come i giocatori partiti titolari in questa stagione. Un anno fa Spalletti ne aveva lanciati quattordici (sei, che ritorna, in meno), segno che tutta la squadra è sul pezzo e anche l'allenatore si fida a fare le rotazioni necessarie in ottica Champions League. A proposito di Europa, sono tutti numeri che potrebbero tornare utili: arriva il Barcellona e serviranno un argine difensivo per fermare Suarez & co., con Messi che proverà ad essere convocato, e l'aiuto di tutti per conquistare quei punti necessari al passaggio del girone.