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L'ANALISI

E' un'Inter da alta tensione: Inzaghi infallibile nei dentro o fuori

Dalle Coppe dello scorso anno fino alla Juve, passando per Barcellona, Riad e le portoghesi in Champions: se c'è un solo risultato disponibile i nerazzurri non sbagliano mai

27 Apr 2023 - 09:07

C'è molto interismo e un pizzico di isterismo, quello buono però, quello che tiene i nervi saldi anche quando sono tesi come corde di violino, nell'Inter di Simone Inzaghi, ormai senza dubbio alcuno considerato il re di coppe. Il percorso, che ha portato i nerazzurri ieri sera alla finale di Coppa Italia battendo la Juve al Meazza, è lungo e praticamente senza macchia. Dalle vittorie dello scorso anno in gara secca (Supercoppa e Coppa Italia), fino al doppio match di Champions contro il Barcellona, passando per la scoppola ai cugini milanisti di Riad e alle eliminazioni in serie di Porto e Benfica in Europa. Più l'acqua è alla gola, più l'Inter tiene alta la testa e sbuffa via la paura di sbagliare. E' un marchio di fabbrica: se l'asticella si alza, i nerazzurri saltano meglio. Quando tutto sembra facile, la tensione agonistica scivola via e arrivano le sconfitte. 

Di Barcellona, Supercoppa (già riguadagnata per l'anno a venire) e Champions si è già detto tutto. Della sfida alla Juve di ieri sera c'è pochissimo da dire, nel senso che non c'è praticamente mai stata partita. Molto, invece, c'è ancora da immaginarsi in vista delle semifinali europee contro il Milan, perché se anche l'Inter si portasse dietro il ricordo ormai sgualcito dei derby di Champions persi in passato, è evidente che i molti indizi lasciati sul campo non possono che essere considerati prove inequivocabili. Per capirci: il Milan stia bene attento, perché quando non c'è alternativa, l'Inter non sbaglia davvero mai.  

E allora forse il segreto di cui si chiede e che spiega la doppia velocità interista è tutto nella testa, nella necessità di tenere altissima la tensione, di sentirsi di fronte a un ostacolo così complicato da poter essere superato solo con il massimo dell'impegno e della concentrazione. E' in queste occasioni che l'Inter si trasforma e torna solida in difesa e spietata in attacco, pronta ad allungare l'elastico di una fionda mentale per scaraventarsi oltre. Oltre le attese, a volte. 

Se Inzaghi ha timbrato sempre le sue finali, intese come gare senza via d'uscita, è perché la sua Inter sa ritrovarsi ogni volta nell'emergenza, nell'emergenza di salvare la pellaccia e fare un passo in avanti. Avanti tutta, da un anno a questa parte. Supercoppa e Coppa Italia. Poi ancora Supercoppa, finale di Coppa Italia, semifinale di Champions. Non è mica uno scherzo, è qualità mescolata all'agonismo. E' voglia di vincere, che diventa tanto più forte quanto più si avvicina il traguardo. Fa bene Inzaghi a restare pratico: "Mancano 10 partite, speriamo 11". Già, gli ultimi maledetti e benedetti 100 metri da correre tutti d'un fiato per un finale ad alta tensione. Come piace all'Inter. Moltissimo. 

Inter-Juve, le immagini della semifinale di ritorno di Coppa Italia

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© Getty Images
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