L'ultima curva nerazzurra passa dalla trasferta in casa dei granata e arriverà fino al big match contro i bianconeri del 3 aprile. Il destino di Inzaghi in queste tre partite
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Prima il Liverpool, of course, perché vale la pena provarci anche se la salita è dura e perché la Champions va sempre onorata. Poi l'asse Milano-Torino, per un mese che ci dirà molto, se non tutto, sulla corsa scudetto di Inter e Milan, le grandi rivali rimaste appese alla cima della classifica. Simone Inzaghi si gioca tutto, questo è evidente, perché il calendario dei nerazzurri è di fronte all'ultima curva e sarà poi decisamente più in discesa fino al traguardo. Quindi dentro o fuori, tra il Torino in trasferta, la Fiorentina in casa e di nuovo Torino, ma questa volta trattasi della Juve, all'Allianz Stadium. Il tutto cercando di difendere il "potenziale" punto di vantaggio su un Milan che, sindrome da piccole a parte, se la vedrà negli stessi turni con Empoli e Bologna in casa e Cagliari in trasferta prima di far visita alla Lazio all'Olimpico.
La corsa scudetto, va da sé, non sarà tutta qui, ma passerà in gran parte da queste due linee parallele e da alcune risposte che, sponda Inter, hanno un peso decisivo. Per dire: il 5-0 alla Salernitana certifica la guarigione dei nerazzurri? E ancora: Lautaro e Dzeko si sono realmente sbloccati o il match contro i campani fa storia a sé?
Se l'Inter di Inzaghi, nell'ultimo mese e mezzo, ha ballato sugli umori, schiacciata dal peso di un derby in gran parte dominato e poi perso e aggrovigliata poi dentro una crisi incomprensibile, si può serenamente pensare che, per quanto infinitamente meno probante, la partita contro la Salernitana possa aver riacceso l'interruttore di una squadra che era a un certo punto sembrata spenta, svuotata, stanca. Vincere porta a vincere, il mantra è in fondo sempre quello. E se l'attenzione si sposta sugli attaccanti, ancora di più, segnare porta a segnare. Il che, superfluo dirlo, significherebbe restituire al campionato la sua favorita d'obbligo, la squadra più forte, preparata, solida.
Ma al netto delle sensazioni, alla fine è sempre il campo che risponde. Quindi tra Liverpool e Torino, Inzaghi dovrà fare i conti con quanto, tra testa e gambe, lascerà la sfida di Anfield. Vincere, magari anche uscendo dalla Champions, darebbe una spinta emotiva che per una squadra estremamente emotiva come l'Inter si tradurrebbe in benzina buona per arrivare fin sotto al traguardo con la testa davanti a tutti. Perdere, magari male, potrebbe togliere energie e ricomplicare la corsa scudetto dei nerazzurri. Perché il Torino, specie in casa, è un avversario difficile per tutti e potrebbe non arrivare al momento giusto.
Se la Salernitana è stata la domanda, Liverpool e Torino saranno la prima risposta. Fiorentina e Juventus, subito dopo, la conferma di uno stato fisico e mentale che oggi è centrale per tutti, dall'Inter al Milan, dal Napoli fino ai bianconeri di Allegri. Gambe e testa, l'ultima salita e poi la discesa. Qui ci si gioca tutto o quasi. Non c'è più margine d'errore o, se c'è, è ridotto al minimo. Perché è ancora tutto in ballo, ma per ballare bene servono gambe agili e una mente leggera.