L'ANALISI

Bologna dopo il Porto: qual è la vera Inter? Inzaghi, futuro da scrivere

Nerazzurri senza continuità: e ora la Champions è a rischio. Il tecnico non è in bilico ma conti a fine stagione

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La domanda, dopo la brutta sconfitta (la settima in 24 giornate) di Bologna con prestazione da dimenticare in fretta, è sempre la stessa: qual è la vera Inter? L'unica squadra capace di fermare il rullo compressore Napoli infliggendogli l'unico ko, quella che ha dato una lezione in Supercoppa e pochi giorni dopo anche in campionato al Milan con cui ora condivide il secondo posto in classifica, quella che in Europa ha battuto Barcellona e Porto? O quella vista al Dall'Ara, spenta, senza grinta, in completa balìa di un avversario che aveva non una ma due marce in più?

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A questa Inter manca la continuità, alterna partite super a uscite indecifrabili: si fa fermare sul pareggio dal Monza e dalla Sampdoria, cade in casa contro l'Empoli. E dopo essersi illusi di poter agganciare la banda Spalletti in testa alla classifica con la vittoria del 4 gennaio a San Siro firmata Dzeko, i nerazzurri di Inzaghi vedono ora a rischio non soltanto il secondo posto ma anche la zona Champions: il quinto posto è lontano soltanto 5 punti.

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In questo scenario fanno rumore le parole di Lautaro Martinez nel dopo partita: "Così non si va da nessuna parte", ha detto l'argentino, sottolineando polemicamente che le stesse parole dette pubblicamente in tv le aveva già pronunciate davanti ai compagni: "Ho una faccia sola". Bisogna alzare il livello, ha tuonato un 'Toro' arrabbiatissimo. "Vinciamo col Porto e poi facciamo una prestazione così". E ora? Non è tempo per piangersi addosso: c'è da conquistare il secondo posto per la Champions, c'è un cammino in Europa da proseguire, c'è una Coppa Italia da vincere. Simone Inzaghi non rischia la panchina: scudetto ovviamente escluso, questa Inter è in corsa su tutti i fronti. Ma il suo futuro verrà scritto  a fine stagione: tutto - e ancora qui possiamo dire 'ovviamente' - dipenderà dai risultati. E il nome di Thiago Motta, eroe del Triplete nerazzurro, che gli ha inflitto una severa lezione, già aleggia sulla panchina nerazzurra. Martedì, alla ripresa degli allenamenti ad Appiano, come consuetudine dopo le sconfitte, è previsto un summit tra dirigenza e staff tecnico: c'è da ricompattare subito l'ambiente. Niente scossoni. Ma una scossa per ripartire.

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