Buoni e Cattivi: a Radu il premio... citofono

Quagliarella è un marinaio guerriero, mentre il Gruviera...

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Un punto per uno fa benino... a tutte e due. Le genovesi, nel primo derby post crollo del Ponte Morandi, interrompono a braccetto la serie-no di tre sconfitte consecutive. Derby magari poco spettacolare in campo, ma corretto e come al solito fantasioso sugli spalti. Di questi tempi è già qualcosa, visto cosa hanno combinato a 11mila km di distanza due squadre fondate, a inizio secolo XX, dalle colonie genovesi in Buenos Aires. E adesso, via con i nostri oscar.

PREMIO DOPPIA CIFRA - Non segnava dal 7 ottobre e trasformando il rigore del pareggio ha regalato il primo gol a Juric mantenendo il primato solitario in vetta alla classifica cannonieri staccando (e non è poco) Cristiano Ronaldo. Krzysztof Piatek, insomma, è tornato. Decimo gol in 13 giornate di campionato, 14esimo in 14 partite ufficiali contando anche il poker di Coppa rifilato al Lecce.

PREMIO CITOFONO - Il portierino rumeno scuola Inter classe '97 sicuramente avrà qualche virtù per farne il titolare di una squadra gloriosa come il Genoa. Virtù finora rimaste nascoste. Le cappelle di Ionut Radu sono costate la panchina a Ballardini, la mancata uscita sull'incornata di Quagliarella dopo otto minuti ha rischiato di costare il posto a Juric. Calcolando che Federico Marchetti, nelle occasioni in cui è sceso in campo, sembra lontano da quel portiere che giocò il Mondiale (infausto) in Sudafrica, possiamo tranquillamente dire che il Genoa - a gennaio - dovrà cercarsi disperatamente un portiere affidabile.

PREMIO GRUVIERA - Il buco costato il rigore (uscita disperata di Audero sui piedi di Piatek) ha dell'incredibile ed è tutto colpa di Joachim Andersen, difensore finora rivelazione della Samp. Il classe '96 della Danimarca proveniente dagli olandesi del Twente nel derby è stato un vero impiastro. Suo l'erroraccio da rigore, suo un fallo inutile al limite che sempre nel primo tempo quasi quasi costava il gol su punizione di Veloso. Suoi altri errori vari e assortiti in difesa e suo un fantozziano colpo di testa offensivo su corner che poteva valere il gol se debitamente "girato" verso la porta e che invece è andato, dritto per dritto, fuori di parecchi metri. Fino al derby molti vedevano in lui il nuovo Skriniar, con Ferrero pronto a contare i dollaroni della sua imminente cessione. Diciamo che si spera - per lui e per la Samp - che i black out nel derby rimangano un episodio.

PREMIO MARINAIO GUERRIERO - Il Marinaio è il simbolo della Sampdoria, Fabio Quagliarella ne è il capitano coraggioso. Trentacinque anni, firma con una gran capocciata (bello l'assist mancino di Ramirez) il suo gol numero 132 in Serie A. Nessuno meglio di lui, in attività. Finchè lo ha supportato il fiato ha fatto di tutto e di più: recuperato palloni in difesa, messo cross in mezzo come un'ala giovane e sprintosa, tenuto sempre in apprensione la difesa rossoblù. Lunga vita al bomber di Castellammare di Stabia. PREMIO CHI L'HA VISTO - Gregoire Defrel a Genova sembrava rinato. Nel derby, però, si è visto solo al minuto 6 della ripresa: quando è uscito dal campo sostituito da Caprari (e, chissà perchè, stracoccolato da Giampaolo).

PREMIO PARI E PATTA - Juric si giocava la panchina in una partita per lui sempre stregata. Due derby, due sconfitte. Giusto un annetto fa, il 5 novembre 2017, perdendo 2-0 contro la Samp perse anche la panchina. Ancora non è arrivata la prima vittoria stagionale (3 pareggi e 3 sconfitte), il bilancio da allenatore in A è imbarazzante (nel derby festeggiava la sua panchina numero 50: 27 sconfitte, 14 pari e soltanto 9 vittorie (il 18 per cento delle partite giocate). Il suo Genoa ha giocato bene e forse meritava qualcosina in più. Il pari, alla fine, non dispiace neppure al "cugino" Giampaolo che mantiene l'imbattibilità nella stracittadina: 3 derby vinti e 2 pareggiati (gli ultimi due). L'impressione è che senza l'errore da matita blu di Andersen la Samp avrebbe potuto portare a casa la vittoria. Anche se senza le grandi parate di Audero il derby, la Samp, avrebbe pure potuto perderlo...

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