La prima vittoria stagionale in Serie A della Viola segnata da una rivoluzione tattica e di leadership: le ragioni che hanno spinto Vanoli a cambiare
di RedazioneUn gesto simbolico. Dopo la brutta sconfitta di Losanna, Paolo Vanoli ha deciso di ribaltare la Fiorentina: non solo a livello tattico, con il passaggio al 4-3-3, ma anche sul piano psicologico con un gesto drastico come il cambio di capitano. Dopo oltre 50 partite con la fascia al braccio, Luca Ranieri è stato degradato a vice per espressa volontà del suo allenatore.
Dietro a questa scelta, moltissimi motivi. In primis uno spogliatoio ricco di giocatori con maggiore esperienza: la fascia è finita sul braccio di David De Gea, giocatore di primissimo livello per esperienza con club e nazionale. Anche per questo Ranieri ha accettato di buon grado la scelta: il difensore italiano ha fatto un passo indietro senza creare particolari casi. Anche perché già in più di una occasione in questa stagione le sue capacità da leader erano state messe in dubbio: non solo per gli atteggiamenti non da capitano (dal nervosismo estremo con compagni e avversari passando per varie scorrettezze e proteste esagerate contro gli arbitri), ma anche per le mancate prese di responsabilità davanti ai tifosi. Nei vari confronti con le frange più calde dei sostenitori Viola erano sempre stati altri giocatori a mettersi in prima fila: da Dzeko con il megafono ai discorsi motivazionali di Robin Gosens.
Una serie di episodi che hanno portato il mondo Viola intero a perdere fiducia nel suo capitano: Vanoli ha deciso di dare una sterzata e nel match al Franchi contro l’Udinese è arrivata una prima risposta positiva. Ora però la Fiorentina è chiamata a confermarsi: la prova del 9 sarà la sfida di sabato 27 contro il Parma al Tardini.