I giallorossi vincono in rimonta, ma non basta. Il 26 maggio Salah sfida il Real Madrid di Ronaldo
Niente impresa per la Roma che dice addio alla Champions League e alla finale di Kiev. All'Olimpico i giallorossi vincono 4-2 in rimonta, un risultato che non basta a ribaltare il 2-5 di Anfield. Un errore di Nainggolan propizia il gol di Mané al 9'. Un goffo autogol di Milner rimette in carreggiata i giallorossi al 15'. Poi Wijnaldum fa 2-1 al 26'. Nella ripresa Dzeko e Nainggolan (doppietta) regalano una vittoria amara. Reds in finale col Real.
Nessun miracolo, nessuna vendetta e niente finale di Kiev. E' amara la notte dell'Olimpico per la Roma, che saluta la Champions League con una vittoria in rimonta che non fa che acuire i rimpianti per la sfida di 8 giorni fa. Il grande cuore messo in campo nel secondo tempo non basta e i Reds, 34 anni dopo la finale di Coppa dei Campioni, fanno ancora piangere i tifosi giallorossi. Troppo pesante il fardello del 2-5 di Anfield per le spalle di Dzeko e compagni che possono davvero mangiarsi le mani ripensando a quella gara. Perché la sfida di stasera ha confermato pregi e difetti della squadra di Klopp, tanto implacabile in attacco quanto vulnerabile se attaccata. E' pensiero comune che la Champions sia la manifestazione dove i dettagli fanno la differenza e la Roma l'ha capito sulla propria pelle. Se dopo 26' il sogno è praticamente andato in frantumi, i giallorossi devono fare solo mea culpa. Scherzo del destino a tradire sono i due uomini più rappresentativi, quelli espressamente chiamati in causa e responsabilizzati da Di Francesco alla vigilia. Imperdonabile l'errore di Nainggolan che dà il la al primo gol di Mané, sciagurato il colpo di testa all'indietro di Dzeko che regala a Wijnaldum il raddoppio. Il bosniaco e il belga si riscattano parzialmente con un grande secondo tempo (un gol per il primo, doppietta per il secondo), ma annullare Salah e rifilare la prima sconfitta in Champions ai ragazzi di Klopp non basta per meritarsi Kiev e la sfida al Real di Cristiano Ronaldo. Per quanto visto tra andata e ritorno in Ucraina vola la squadra più forte, ma l'amaro in bocca a tutta la Roma giallorossa rimarrà per parecchio tempo, così come quella sensazione di aver ingigantito i meriti dei Reds con troppi errori imperdonabili.
Nessuna sorpresa nelle formazioni iniziali. Rispetto ad Anfield Di Francesco torna alla difesa a quattro, a centrocampo c'è Pellegrini per l'infortunato Strootman mentre l'attacco è guidato da Dzeko con Schick ed El Shaarawy ai lati. Formazione obbligata per Klopp per via degli infortunati: Wijnaldum dal 1' per Oxlade-Chamberlain l'unico cambio rispetto all'andata. In attacco il tridente delle meraviglie Salah-Firmino-Mané. Il canovaccio del match è chiaro e scontato, con i padroni di casa obbligati a fare il match e i Reds che attendono pronti a scatenarsi nelle ripartenze. Ci vorrebbe un gol subito come contro il Barcellona ma, dopo due tentativi fuori dallo specchio di Dzeko e Florenzi, sono gli inglesi a passare. Nainggolan sbaglia l'appoggio a centrocampo, Firmino intercetta e lancia nello spazio Mané che fa secco Alisson. L'Olimpico è ammutolito, ma si rianima al quarto d'ora. Da un torre di El Shaarawy, il più attivo e propositivo dei suoi, Lovren spazza contro la faccia di Milner che realizza un autogol davvero comico. I giallorossi lasciano però troppi spazi e Mané per due volte va vicino al raddoppio: la prima conclusione termina fuori di un soffio, sulla seconda ci vuole un super-Alisson. Dal susseguente corner, però, il Liverpool buca ancora la difesa giallorossa: Dzeko impatta male di testa all'indietro e Wijnaldum tutto solo fa secco l'incolpevole Alisson. Siamo al 26' e ora servono 4 gol per andare almeno ai supplementari. Prima della fine della frazione, il Faraone fa urlare al gol, ma il suo tiro a giro deviato dal piede di Milner si stampa sul palo.
La ripresa inizia con il primo episodio che fa infuriare Monchi a fine match: Karius stende in area Dzeko, ma il guardalinee alza la bandiera e segnala un fuorigioco inesistente. Poi il bosniaco conferma la sua grande vena europea, con il quinto gol di fila, l'ottavo stagionale. Il merito è soprattutto di El Shaarawy, il migliore finché le gambe lo sostengono, che fa venire l'ennesimo mal di testa della serata ad Alexander-Arnold e costringe Karius a una respinta difficoltosa: il bosniaco è implacabile e rianima i suoi. Di Francesco ci crede e si gioca il tutto per tutto: fuori un Pellegrini sottotono e dentro Under. Le squadre sono lunghissime e i capitolini producono il massimo sforzo tra il 60' e il 68'. Clamoroso il fallo di mano del disastroso Alexander-Arnold sul tiro a botta sicura e non visto da Skomina. Dal Bernabeu ieri e dall'Olimpico oggi arrivano chiari segnali di come il Var sia mezzo necessario e giusto. Salah è la controfigura di quello dell'andata e il Liverpool del secondo tempo è tutto in un tiro di Firmino deviato di piede da Alisson e quando nel finale si sveglia (finalmente) anche Nainggolan (botta da fuori e rigore segnato al 94'), ecco che i rimpianti aumentato all'ennesima potenza. Nonostante la prima sconfitta in Champions, il Liverpool vola in finale dopo 11 anni. Per Klopp, invece, è la seconda finale in carriera dopo quella persa nel 2013 alla guida del Borussia Dortmund. Tra Zidane e la leggenda c'è solo il "gegenpressing" del tedesco.
ROMA-LIVERPOOL 4-2
Roma (4-3-3): Alisson 6,5; Florenzi 5, Fazio 5, Manolas 6,5, Kolarov 6,5; Pellegrini 4,5 (8' st Under 6), De Rossi 5,5 (24' st Gonalons 6), Nainggolan 5,5; Schick 4,5, Dzeko 6,5, El Shaarawy 7 (30' st Antonucci sv). A disp.: Skorupski, Bruno Peres, Juan Jesus, Gerson. All.: Di Francesco 6,5
Liverpool (4-3-3): Karius 6,5, Alexander-Arnold 4,5 (47' st Clyne sv), Lovren 6, Van Dijk 6, Robertson 6, Milner 6, Henderson 6, Wijnaldum 6,5, Salah 5,5, Firmino 6 (42' st Solanke sv), Mané 7,5 (38' st Klavan sv). A disp.: Mignolet, Moreno, Woodburn, Ings. All.: Klopp 6,5
Arbitro: Skomina (Slovenia)
Marcatori: 9' Mané (L), 15' aut. Milner (R), 26' Wijnaldum (L), 7' st Dzeko (R), 41' st Nainggolan (L), 49' st rig. Nainggolan (R)
Ammoniti: Lovren (L), Robertson (L), Manolas (R), Solanke (L)