Champions League: Barça e Bayern, la voce del padrone

Esordio con goleada per le due big: le avversarie sono avvisate

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Sono bastati 90' per spaventare tutte le avversarie nella corsa alla Champions League. Barcellona e Bayern Monaco, se mai ci fossero stati dubbi, hanno subito messo le cose in chiaro: chiunque sogni di alzare la coppa a Cardiff il prossimo 3 giugno dovrà fare i conti con le corazzate di Luis Enrique e Ancelotti. Chiedere a Celtic e Rostov, tornati in patria rispettivamente con 7 e 5 sberle prese in piena faccia.

Accomunate dalla stesso destino nella passata stagione, una dopo l'altra vittime del Cholismo dell'Atletico Madrid, Barcellona e Bayern Monaco hanno voluto subito mettere in chiaro le cose, candidandosi prepotentemente come le squadre più accreditate per sbarcare al Millennium Stadium di Cardiff il prossimo 3 giugno. Certo, Celtic e Rostov non sono avversarie che potevano creare grattacapi a Luis Enrique e Ancelotti, ma è il modo con cui sono state spazzate via che lascia a bocca aperta e non può non spaventare le altre contendenti.

Il Barcellona, reduce dal clamoroso ko in Liga contro l'Alaves, è volato sulle ali della MSN: Messi ha realizzato una tripletta (sono 86 gol in Champions), Suarez si è fermato a due, mentre Neymar si è accontentato di un solo gol, perché ha preferito vestire la casacca di assist-man: mai nessuno prima di lui ne aveva confezionati 4 in una sola partita di Champions. Questa volta Luis Enrique ha lasciato da parte il turnover e i suoi ragazzi hanno confezionato la miglior goleada della storia catalana nella massima competizione, infliggendo di riflesso la peggior sconfitta al malcapitato Celtic.

Hanno di che sorridere anche in Baviera, dove Carlo Ancelotti comincia nel migliore dei modi la caccia alla quarta Champions della sua incredibile carriera, che gli permetterebbe di lasciarsi alle spalle il mitico Bob Paisley e diventare in solitaria l'allenatore che ne ha vinte di più. Il suo inizio di stagione è da incorniciare: 20 gol segnati nelle prime 5 uscite stagionali e nessuno subito. Il tecnico di Reggiolo non ha stravolto la macchina quasi perfetta messa a punto da Pep Guardiola, ma sta provando a dargli una certa solidità difensiva. Ovviamente, quando in squadra hai giocatori come Lewandowski, Mueller e Douglas Costa, c'è davvero tanto da divertirsi e per le difese avversarie sono guai seri. Il Rostov, al debutto in Champions, pensa solo a difendersi, tattica che per mezzora riesce. Poi un rigore spalanca la strada ai tedeschi, così l'Allianz Arena più godersi l'ennesima goleada e la 13a vittoria di fila all'esordio in coppa.

Luis Enrique-Ancelotti, due filosofie diverse, ma un unico obiettivo: alzare al cielo di Cardiff la coppa dalle grandi orecchie. Ora, comodamente seduti in poltrona, possono aspettare la risposta di Real, Juventus e Manchester City. Il segnale che loro hanno mandato alle rivali è davvero chiaro e inequivocabile...

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