No, il mercato non c'entra. Si tratta solo (si fa per dire) di Champions, del futuro europeo dell'Inter: in gioco prestigio, soldi e prospettive sportive e solo poi, se vogliamo, anche di mercato. Ma solo poi, e come eventuale conseguenza di un passaggio del turno che potrebbe garantire ai nerazzurri altri 17 milioni di euro (che sommati a quelli già incassati finora porterebbero l'ammontare complessivo attorno ai 50/52 milioni) da utilizzare in seguito per rinforzare la squadra, magari già a gennaio, sicuramente a giugno.
Ma Messi, in quest'ultimo discorso, non c'entra. Messi conta oggi per i cuori nerazzurri, al pari di Icardi, perché la qualificazione agli ottavi di Champions non passa solo attraverso quello che succederà a San Siro contro il Psv ma anche dal risultato del match del Camp Nou tra Barcellona e Tottenham. Le combinazioni, ormai, sono chiare e risapute: l'Inter deve semplicemente fare meglio degli Spurs per vedersi proiettata nel Top-16 europea. Quindi, innanzitutto, deve fare il proprio dovere contro gli olandesi.
I dubbi di formazione restano, si spazia da un 4-2-3-1 con l'avanzamento di Asamoah al fianco di Brozovic e l'inserimento di Vrsaljko sull'out destro della difesa, fino a un 4-4-2 che vedrebbe Borja Valero sulla linea di Brozo e l'inserimento di uno tra Keita e Lautaro Martinez in attacco (ma vale anche l'ipotesi di Politano spostato più avanti e Candreva sulla fascia). Di certo c'è però che l'uomo chiave sarà come sempre Maurito Icardi.
Ma nella notte dei verdetti, si diceva, è impossibile prescindere, visto che l'Inter non è padrona del proprio destino, da quanto avverrà a Barcellona: i blaugrana sono imbattuti in casa da 28 partite di Champions (occorre risalire al successo del Bayern del 1° maggio 2013 per trovare l'ultimo ko dei catalani in casa) e la vena di Messi sarà di conseguenza l'altra chiave della serata nerazzurra. Se per il quotidiano catalano Mundodeportivo si tratta oggi di una "Questione d'onore", per Spalletti e i 65mila di San Siro è questione invece di fede e speranza: va da sè, però, che uno stop del Tottenham varrebbe zero se l'Inter non facesse il proprio dovere. E allora, palla a Messi ma soprattutto a Icardi.
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