L'INTERVISTA

Real, Perez non si arrende: "Superlega? Lotto per cambiare il calcio"

Il presidente dei blancos: "Diamo ai giovani ciò che vogliono. Benzema un mix tra Zidane e Ronaldo. Ancelotti il migliore per noi"

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Florentino Perez non abbandona l'idea della Superlega. "Negli ultimi vent’anni è arrivata una nuova generazione e il mondo è cambiato, tutto è cambiato nelle nostre vite, il calcio quindi non può non adeguarsi. Il calcio è l’unico sport veramente universale e globale, non possiamo permettere che altri sport che sono più organizzati e orientati al cambiamento e alla modernità possano sfruttare questo per togliere al calcio questa situazione di privilegio - ha spiegato il presidente del Real Madrid -. Sto lavorando, come i miei predecessori e quelli ancora prima, per adeguarmi ai tempi che vivo: non possiamo consentire che i giovani amino sempre di meno il calcio perché le partite che offriamo sono meno attraenti e coinvolgenti. Non possiamo permetterlo, dobbiamo riflettere tutti insieme e dare ai giovani, che rappresentano il futuro, anche del calcio, quello che loro si aspettano da noi. Stiamo lavorando a questo e lotterò con tutta la mia forza perché il calcio non perda la sua posizione di privilegio e perché continui a essere il re degli sport in tutti i continenti".

Perez, in occasione della premiazione per il Golden Boy Best President, si è confessato a TuttoSport. "Mi inorgoglisce essere il presidente della istituzione sportiva più grande del mondo. E nello stesso tempo è una grande responsabilità perché devo essere all’altezza delle circostanze e della storia. Io non devo tradire i tifosi, che vogliono vincere sempre, ma vogliono farlo con i nostri valori che sono sacrificio e rispetto dell’avversario, così come la solidarietà".

Parole al miele per Benzema. "Il segreto di Benzema è che è il miglior giocatore del mondo. Mi ricordo quando lo abbiamo preso dal Lione nel 2009, sono andato a casa sua perché era un ragazzino, aveva 20 anni. Era ed è un insieme fra la classe di Zidane e l’esplosività di Ronaldo Nazario. E con il passare degli anni è effettivamente migliorato, è da almeno due anni che meritava il Pallone d’Oro, mi rimane l’orgoglio di averlo ingaggiato andando a casa sua anche se era già costoso. E adesso risplende di tutto il suo valore".

Perez si tiene stretto Ancelotti. "È sicuramente il migliore allenatore per il Real Madrid, perché ci conosce da tanti anni. Conosce i nostri valori e li sa trasmettere ai giocatori. Questo lo rende l’allenatore perfetto. È difficile trovare un allenatore migliore di Ancelotti".

Sotto la sua gestione si è passati dal Real dei Galacticos a quello dei giovani. "È la stessa soddisfazione, perché i primi sono grandi campioni, i secondi possono diventarlo. Prendiamo l’esempio di Camavinga, è arrivato qui a 18 anni, sta sbocciando e ha tutta la vita davanti a lui. Zidane, invece, era arrivato già campione e ci ha regalato la Champions di Glasgow con quel meraviglioso gol. Il Real deve essere sempre una mescola di tutte e due le categorie: campioni e giovani talenti. Adesso stiamo allevando molto giovani perché è sempre più difficile acquistare i campioni, perché le squadre non li vogliono cedere. Così abbiamo in rosa Vinicius Jr, Rodrigo, Valverde, Militao, Camavinga, Tchouaméni: avere così tanti giovani che giocano titolari è difficile, ma è bello vederli al fianco dei Modric, dei Kroos e di questi campioni. Insieme a quell’ambiente che si crea sul campo ci rende quasi imbattibili". 

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