Real e Barcellona "riaprono" la Liga

I flop delle due storiche grandi di Spagna per un equilibrio mai visto prima. Così tra il Siviglia capolista e l'Eibar dodicesimo ci sono solo 6 punti

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Che l'inizio della Liga sia sorprendentemente equilibrato con le prime 12 squadre in 6 punti è un fatto che può trovare spiegazione in un dato storico. Perché l'ultima volta in cui sia Real Madrid che Barcellona non hanno vinto per tre giornate consecutive risale a maggio 2009, quando il campionato era già stato vinto matematicamente dai marziani blaugrana di Pep Guardiola, ma per trovare la stessa situazione con il titolo ancora in palio bisogna tornare addirittura alla stagione 2002-2003, tra il 18esimo e il 20esimo turno.

Basta la crisi delle due grandissime per spiegare il primato solitario del Siviglia a quota 16 punti, tra l'altro uno dei punteggi più bassi per la capolista da quando la vittoria ne vale 3 in Spagna? Forse sì, ma va dato merito alla squadra di Pablo Machín che è stata capace di rialzarsi dopo le sconfitte nel derby e contro il Getafe in casa. Da allora ha vinto quattro partite consecutive, la più significativa il 3-0 con cui ha schiantato il Madrid al Sánchez-Pizjuán, giocando un calcio rapido e in verticale per azionare la coppia più prolifica del campionato: 7 reti per il rinato André Silva e 5 per Wissam Ben Yedder, che l'anno scorso era spesso in panchina.

I due hanno spedito in porta più palloni di tutto l'Atletico Madrid, secondo insieme al Barcellona con il rimpianto per il mancato rigore a favore nel derby contro il Real Madrid al Bernabéu. Sono 9 i gol fatti con 6 marcatori diversi per i rojiblancos, che però si confermano la miglior difesa della Liga (solo 4 subiti) e sono capaci di soffrire, pur con le defezioni di inizio stagione proprio nel reparto arretrato: prima Santi Arías, poi Stefan Savic e Lúcas Hernández e ultimo Josema Giménez.

Problemi in difesa anche per il Real Madrid che nell'ultima sconfitta contro l'Alavés ha giocato con una coppia totalmente inedita di terzini (Nacho-Odriozola) e ha ancora fuori Isco per appendicite. Ma quello che manca di più, e si vede, è chiaramente Cristiano Ronaldo. Basti pensare che tra campionato e Champions League i blancos non segnano da quattro partite consecutive e complessivamente da 6 ore e 49 minuti, vale a dire 409 minuti: gli stessi della stagione 2005-2006 e solo 87 in meno del suo record negativo risalente addirittura al 1984-1985.
Non solo, Julen Lopetegui è il primo allenatore madridista che ha perso 4 dei primi 11 incontri ufficiali della stagione (Supercoppa Europea compresa) da quando su quella panchina sedette per la prima volta Vicente Del Bosque ad aprile 1994. E per l'ex ct della Spagna le cose rischiano di complicarsi ulteriormente: infatti As riporta che il presidente Florentino Pérez gli ha dato una fiducia a tempo, fino al Clásico del 28 ottobre al Camp Nou. Mentre Sergio Ramos, via social, ha provato a ricaricare la truppa: "Da quando sono arrivato al Madrid nel 2005 ho vissuto ogni tipo di situazione, però abbiamo sempre risposto nello stesso modo: unione e lavoro. Lotteremo fino alla fine e i risultati arriveranno. Questa squadra non si arrende mai".

Da quelle parti il Barcellona se la passa leggermente meglio, per via delle due vittorie in Champions League, ma il dato dei gol subiti in campionato è allarmante: delle prime 8 in classifica - raccolte in 4 punti, il Real Betis ne ha 12 - è quella che ne ha incassati di più. Ben 9, frutto soprattutto di errori individuali del suo leader Gerard Piqué: il centrale catalano ne ha commessi 5 consecutivi, i più gravi quello contro il Leganés e l'ultimo in complicità con Vermaelen sulla rete di Garay al Mestalla. Leo Messi ha ragione: i blaugrana difendono male, peggio rispetto all'anno scorso e questo ha portato alle 4 partite consecutive senza vincere, vale a dire il peggior Barça di Liga negli ultimi 13 anni.

Dopo la sosta, la prossima giornata potrà essere decisiva perché gli uomini di Ernesto Valverde - che non è ancora certo del rinnovo del contratto - ospiteranno proprio la capolista Siviglia e il Real Madrid dovrà fermare al Bernabéu la corsa del Levante, che viene da due vittorie di fila. L'Atletico andrà a Villarreal con la speranza che Diego Costa recuperi dall'infortunio e si sblocchi dopo 16 giornate a secco in Liga (ultimo gol il 25 febbraio), perché se l'attaccante ispanobrasiliano tornerà a segnare, Simeone potrà sognare di ripetere l'impresa del 2014.

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