in portogallo

Paura per Villas Boas: casa vandalizzata, aggredito e derubato il custode

L'ex tecnico del Porto, ora candidato alla presidenza: "Gli atti di intimidazione continuano"

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Paura per Villas Boas: casa vandalizzata, aggredito e derubato il custode - foto 1
© Abola.pt

"Policia e hospital". Prima pagina, quella del quotidiano sportivo portoghese A Bola, tutta dedicata all'aggressione subita da André Villas-Boas, ex tecnico del Porto e tra i candidati alla presidente dei Dragoes. La casa del tecnico portoghese, che ha un'esperienza anche in Italia nell'Inter come assistente di Josè Mourinho dal 2008 al 2009, infatti è stata vandalizzata per la seconda volta nel giro di un mese e il custode 64enne del condominio in cui vive è stato anche aggredito fisicamente ed è stato necessario portarlo in ospedale. All'uomo sono stati rubati anche l'auto, il portafoglio e il cellulare. La polizia portoghese indaga.

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"Mais violencia a porta de Villas-Boas", il titolo dell'altro quotidiano 'Record'. L'episodio è avvenuto la notte scorsa. "Sono stati lanciati dei petardi, al mio collaboratore è stata anche rubata l’auto. Purtroppo gli atti di intimidazione, vandalismo e violenza continuano e chiedo alle autorità di collaborare per risolvere questi incidenti", ha scritto Villas Boas in un post sui social.

Da tempo la tensione all'interno del Porto è salita ai livelli di guardia. L'assemblea generale dei soci, che lo scorso 13 novembre avrebbe dovuto discutere e approvare il nuovo statuto della società, è stata sospesa a causa dei tafferugli esplosi fra i partecipanti. La nuova assemblea, fissata per il 20 novembre, si è risolta in un nulla di fatto perché la revisione dello statuto è stata soppressa dall'ordine del giorno. All'origine della spaccatura tra due fazioni ci sarebbe l'ipotesi di una ricandidatura dello storico presidente del Porto, Jorge Pinto da Costa, che dirige la squadra dal 1982. Già il 31 ottobre scorso, sui muri della casa di Villas-Boas era comparsa la scritta "AVB traditore", ma l'episodio di mercoledì è stato più grave.

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