Un nuovo episodio di violenza macchia il calcio greco. Mercoledì sera Aek Atene-Olympiacos, ritorno dei quarti di finale della Coppa nazionale, è stata sospesa a causa del lancio di oggetti in campo (tra cui anche un razzo) prima del triplice fischio. Il caos è scoppiato dopo il gol di Jara all'88', con alcuni ultrà dell'Aek entrati sul terreno di gioco per aggredire i giocati dell'Olympiacos, costretti a fuggire nel sottopasso.
Tutto è successo in pochi attimi in seguito alla rete che di fatto qualificava i biancorossi in virtù del risultato dell'andata. Dopo il gol, dagli spalti è piovuto di tutto, anche un razzo verso un componente dello staff della squadra ospite. Ma non è tutto qui. La follia ultrà, infatti, è andata anche oltre. Circa una ventina di sostenitori dell'Aek hanno preso d'assalto il rettangolo di gioco, cercando di aggredire i calciatori avversari. L'arbitro ha sospeso immediatamente l'incontro e, dopo l'intervento della polizia, la gara è stata definitivamente sospesa.
A febbraio il governo greco aveva fermato il campionato proprio a causa delle violenze ripetute durante le gare di calcio e sono nello scorso weekend si era ripreso a giocare, ma a porte chiuse. In coppa invece il pubblico era ammesso. E subito è scoppiato il caos. "Il calcio greco ha toccato il fondo", ha detto con amarezza il presidente dell'Aek, Dimitris Melissanidis.
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