Pisa venduto a Giuseppe Corrado

Nella notte tra giovedì e venerdì il club è stato ceduto da Petroni. Il sindaco: "Una liberazione"

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"I tifosi possono essere felici, è stata durissima ma è fatta. Siamo i nuovi proprietari". Queste le parole di Giovanni Corrado, il figlio del nuovo proprietario della società toscana, Giuseppe. Dopo mesi di trattative e di tira e molla il Pisa è passato di mano: nella notte, a Milano, è arrivata la firma che ha sancito il passaggio di mano dalla famiglia Petroni ai Corrado. In città, sindaco e tifosi hanno accolto con gioia la notizia.

Anche Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, si è detto sollevato dalla conclusione della trattativa: "Tensione altissima, fino all'ultimo minuto - ha scritto su Facebook - la firma è davvero una liberazione". Il primo cittadino ha poi ringraziato la famiglia Corrado, il presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, il tecnico Gattuso e i giocatori nerazzurri: "Hanno vinto i tifosi - ha proseguito - la mobilitazione continua e intelligente, l'unità e la sincerità nelle azioni, hanno pagato. Si sono salvati la squadra e il valore dello sport con un grande e trasparente gioco di squadra. Grazie a chi ha fatto informazione, in piena autonomia e senza mai fare sconti. Pisa ne esce bene agli occhi dell'Italia".

Nella notte tra giovedì e venerdì è quindi arrivata la tanto attesa firma alla presenza del presidente Abodi che, durante tutta la trattativa, ha svolto il ruolo del mediatore tra la Magico srl guidata da Giuseppe Corrado e la Carrara Holding dei Petroni. L'offerta di Corrado era stata accettata domenica scorsa dalla famiglia Petroni e, nell'ultima giornata di trattative, mancava solamente l'accordo su una clausola: Corrado, infatti, aveva chiesto la rescissione del contratto per sei maneger del Pisa. Una volta giunta la firma dell'ultimo di loro, l'ormai ex direttore generale Fabrizio Lucchesi, la trattativa è andata a buon fine e la società Magico Pisa ha assunto il controllo del club. Ora i nerazzurri potranno riprendere il loro campionato con un, grosso, pensiero in meno.

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