Conte, Zidane, Ancelotti: quante delusioni in panchina

Anche Mourinho e Wenger sono in difficoltà. Questa stagione sta mietendo vittime illustri

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L'idillio tra il Chelsea e Conte è finito. Dopo il trionfo all'esordio in Premier League, il tecnico italiano è a rischio esonero. Un girone di Champions chiuso al secondo posto dietro la Roma e la distanza siderale dal Manchester City in campionato, hanno minato il rapporto con la società, con il mercato al centro della contestazione. Conte però non è l'unico tra i big d'Europa ad aver deluso: Guardiola sta mietendo vittime in quantità.

Se la permanenza di Conte a -19 dal Manchester City è legato al proseguio in Champions e soprattutto all'indisponibilità di Luis Enrique di subentrare in corsa, l'ex Juventus è in buona compagnia tra le delusioni stagionali. La macchina da guerra Manchester City ha sottolineato l'imbarazzo delle avversarie nel tenere il ritmo e, sempre restando in Premier, nel club si possono iscrivere anche Mourinho e Wenger.

Lo Special One ha passato il turno di Champions con il suo Manchester United, esattamente come il Chelsea, ma le spese pazze del suo biennio fino ad Alexis Sanchez, non possono giustificare i tredici punti di distacco dai cugini del City e l'eliminazione in Coppa di lega ad opera del piccolo Bristol City. Per Mou quest'anno non c'è nemmeno l'ancora di salvezza chiamata Europa League: per riscattarsi servirà vincere la Champions, un'impresa sempre piuttosto complicata per quanto non impossibile.


Discorso diverso per Arsene Wenger. Il tecnico francese dell'Arsenal per l'ennesima stagione è fuori dalla lotta al titolo e in questo momento sarebbe addirittura fuori dalla corsa a un piazzamento europeo in campionato. Quarantacinque punti in ventisei giornate sono troppo pochi per l'organico a disposizione e nemmeno gli arrivi di Aubameyang e Mkhitaryan riusciranno a cambiare il trend negativo in campionato. I tifosi lo vogliono lontano dai Gunners da tempo, solo un trionfo in Europa League potrebbe riscattarne parzialmente l'immagine.

Superando la Manica, però, troviamo altre figure illustri decisamente deludenti. La più ingombrante è sicuramente quella di Ancelotti che al Bayern Monaco, dopo aver conquistato la Bundesliga, ha raccolto il primo esonero in carriera fallendo nella gestione dello spogliatoio ancora prima che sul campo. Sempre in Germania ha fallito anche Bosz, alla prima grande panchina - quella del Borussia Dortmund - dopo l'ottimo lavoro all'Ajax.

Tra le più grosse delusioni però c'è il Real Madrid di Zinedine Zidane. Dopo aver vinto praticamente tutto dal momento del suo insediamento in panchina al posto di Benitez, con tanto di due Champions consecutive e altrettanti Mondiale per Club, in questa stagione i Merengue viaggiano decisamente al rallentatore nella Liga, trovando a -19 dal Barcellona con una partita da recuperare. Distanze che non si vedevano da tantissimo tempo, peggiorate da un girone di Champions League concluso al secondo posto dietro il Tottenham. Solo un clamoroso tris potrebbe salvare la stagione di Zizou, al contrario di Jardim che con il Monaco è fuori da tutto con una Champions chiusa all'ultimo posto e imbarcando gol da tutte le parti.

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