Caos Figc, Ulivieri contro Malagò: "Al momento non lo riconosco come il capo dello sport italiano"

Il presidente dell'Assoallenatori risponde al numero 1 del Coni, che aveva chiesto le dimissioni di Tavecchio: "Mi sarei aspettato un altro atteggiamento. Ventura? Fossi un presidente di un club farei la corsa per ingaggiarlo"

  • A
  • A
  • A

Renzo Ulivieri, numero 1 dell'Assoallenatori, è durissimo nei confronti del presidente del Coni Giovanni Malagò, che ieri aveva invocato le dimissioni di Carlo Tavecchio: "A me ha dato fastidio l'intervista che ho rivisto tre volte perché non ci credevo - dice a Premium Sport dopo il vertice in Figc -. Il nostro capo è andato in televisione, si è fatto da solo la domanda e si è dato una risposta. In questo momento dal nostro capo mi sarei aspettato un altro atteggiamento e al momento mi risulta difficile riconoscerlo come il capo dello sport italiano".

Ulivieri ha inoltre commentato con amarezza l'esonero di Ventura dopo il fallimento con la Nazionale: "Sono molto dispiaciuto perché è un collega e in questo momento di difficoltà sono vicino a Gian Piero. La gara con la Spagna ha segnato questo allenatore. Ventura è un allenatore di campo, ha sempre fatto vedere un bel calcio e fossi un presidente di un club farei la corsa per ingaggiarlo. Ancelotti come prossimo c.t.? Non è stato fatto questo nome. Non ci abbiamo pensato perché è ancora troppo presto, dobbiamo pensarci bene. Ancelotti è un grande uomo e un grande allenatore ma questo è un altro discorso".

Il presidente dell'Assoallenatori ha parlato anche delle mancate dimissioni di Tavecchio: "La scelta del presidente Tavecchio è stata personale e individuale. Noi, come Associazione Allenatori, abbiamo scelto un percorso lineare del Consiglio federale. Il presidente federale presenterà il programma al Consiglio, un programma che credo ricalcherà quello presentato sei mesi fa. Noi crediamo che il lavoro fatto in questi sei mesi abbia poco a che fare con il risultato della Nazionale ma sappiamo che la non qualificazione dell'Italia è un colpo grave che può avere delle ripercussioni. Il presidente federale, se avrà la maggioranza del consiglio, potrà continuare a lavorare. Oggi abbiamo deciso il percorso che faremo. Tommasi che ha lasciato il tavolo della riunione? E' stata una sua scelta legittima e non la commento. Tanti hanno messo la bocca in questa vicenda, c'è stato l'assalto alla diligenza".

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti