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L'INDAGINE

Crediti fiscali inesistenti e riciclaggio per 4 milioni, perquisita anche la sede del Brescia

Nel mirino dei finanzieri 11 persone fisiche e 14 società, tra queste anche le Rondinelle

11 Giu 2025 - 11:10
 © IPA

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Finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Brescia stanno eseguendo provvedimenti di perquisizione emessi dalla Procura bresciana nei confronti di 11 persone fisiche e 14 società, tra queste anche il Brescia Calcio. I soggetti destinatari dei provvedimenti di perquisizione personale e locale sono ritenuti a diverso titolo coinvolti nella commercializzazione di crediti inesistenti e nelle conseguenti condotte riciclatorie. Le perquisizioni sono in corso nelle province di Brescia, Milano, Arezzo, Massa Carrara, Roma, Napoli, Benevento, Avellino, Caserta, Potenza e Taranto, con la collaborazione dei reparti territorialmente competenti.

Dalle indagini delle Fiamme Gialle è emerso un articolato schema fraudolento atto a consentire a diverse figure imprenditoriali di beneficiare indebitamente di crediti Iva inesistenti. In particolare gli indagati, avvalendosi di società fiscalmente inadempienti, prive di sedi operative e rappresentate da soggetti gravati da numerosi precedenti di polizia in materia di reati fiscali, avrebbero generato crediti fiscali fittizi per un importo quantificato, allo stato, in oltre 4 milioni di euro. Tali crediti sarebbero stati successivamente ceduti, tramite una ulteriore società "veicolo" a diverse persone giuridiche, tra le quali il Brescia Calcio Spa, al fine di consentire un abbattimento del carico fiscale e contributivo. 

La società "veicolo", con sede dichiarata a Milano, sarebbe risultata priva delle necessarie autorizzazioni per l'esercizio della specifica attività finanziaria nonché sprovvista di un'effettiva e idonea struttura imprenditoriale. In tale contesto, sarebbe altresì emerso il coinvolgimento di uno studio di professionisti operanti prevalentemente nel territorio bresciano. Nel corso delle attività di perquisizione, infine, è stata sottoposta a sequestro anche la documentazione necessaria per verificare la responsabilità amministrativa delle società coinvolte, in ordine all'esistenza e attuazione dei modelli organizzativi ex d.lgs. 231/2001.

Nei giorni scorsi il Brescia ha dichiarato fallimento dopo 114 anni di storia. La bancarotta è arrivata dopo la sentenza di penalizzazione per violazioni amministrative con conseguente retrocessione in Serie C. Procedura che ha fatto precipitare la situazione, aperto formalmente la crisi del club e a cui Cellino ha risposto rivolgendosi alla Corte d'Appello federale e dichiarandosi vittima di un raggiro da parte di una società esterna a cui si era rivolto per la cessione dei crediti di imposta contestati. 

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