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Trapani in A, tra obiettivi ambiziosi e polemiche

La grande festa per la storica promozione è appena iniziata, ma il presidente Antonini non vuole certo fermarsi: "Ora lo scudetto"

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Trapani in A, tra obiettivi ambiziosi e polemiche - foto 1
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La pazza gioia ieri sera al PalaDozza con annesse polemiche con dirigenza e pubblico della Fortitudo e il "Party Granata" (la festa hollywoodiana condotta da Barbara D'Urso e Francesco Facchinetti, con concerto di Elettra Lamborghini) di giovedì sera a Trapani sono solo un piccolo antipasto di quello che porterà Valerio Antonini, numero uno degli Sharks, alla serie A. Uno con cui di certo non ci si annoierà.

Gioia e polemiche, dicevamo. Concetti ben riassunti nel lungo messaggio del presidente apparso sul sito del club.

Trapani Ha Vinto !!!!!!!
Ora ubriachiamoci, festeggiamo, e godiamoci tutte le emozioni di questa serata che rimarrà nella storia di questa città che ho imparato ad amare tantissimo e che mi ha regalato emozioni indescrivibili. Dedico la vittoria intanto ai miei 4 amori, la mia Ambra, il mio angelo biondo Diego Armando, al mio Carlos Alberto e al mio Roby !
Poi al mio Gruppo eccezionale, Da Julio a Valeriano, Da Andrea ai fantastici giocatori, e a tutto lo staff !
E infine ai tifosi, a voi che ci avete sostenuto, difeso e accompagnato in questa cavalcata strepitosa !

A margine della vittoria, il Trapani Shark, con in testa il Presidente Valerio Antonini, stigmatizza fortemente il trattamento ricevuto al PalaDozza. Tralasciando la quantità disumana di insulti e minacce ricevuti per tutta la partita dal Presidente, tralasciando anche quella che hanno definito l’area Vip per la squadra ospite e che era un buffet non sufficiente neanche per sfamare una piccola parte della nostra delegazione, per continuare con l’essere stati costretti a ricevere la premiazione in un sottoscala “per imposizione” della Fossa dei Leoni, gli ultras della Fortitudo, che hanno vietato la cerimonia sul parquet di gioco, come da prassi istituzionale. Altrettanto, la società resta basita dall’esser stata costretta a restare nello stesso sottoscala, per volontà delle Forze dell’ordine e dall’inettitudine del club felsineo, fino a tarda notte, impossibilitata a festeggiare con i propri tifosi, accorsi meravigliosamente ed educatamente, ancora una volta, al Madison di Piazzale Azzarita. Nei prossimi giorni ci riserviamo di denunciare nelle sedi preposte ogni tutela necessaria all’immagine del club, di Trapani e della Sicilia intera per gli epiteti che i nostri dirigenti hanno ascoltato a fine incontro da personaggi che avrebbero dovuto svolgere tutt’altro ruolo in una finale per la promozione fra i professionisti; ruolo che, evidentemente, in tanti stasera hanno dimostrato di non essere adatti a svolgere. Siamo orgogliosi dello smacco di gestione, capacità organizzativa e civiltà che abbiamo dato in questa finale. La Sicilia, non solo Trapani, ha vinto!

La promozione in A non ha sicuramente placato la sete di successi, come ha confermato Antonini in un'intervista concessa stamattina al portale TrapaniSì.it: "Chiaro che la difficoltà adesso aumenta, aumenta in termini di contrapposizione di forze, in termini di contrapposizione di tifoserie, di importanza storica dei impianti dove andremo. Dobbiamo programmare il prossimo anno per cercare di rendere la squadra completamente indipendente dal presidente e farla rimanere in serie A per dieci anni, per quindici anni, farla diventare una squadra che galleggerà tra le prime quattro, cinque, sei posizioni e tentare il prima possibile di vincere lo scudetto”.

Trapani in A, tra obiettivi ambiziosi e polemiche - foto 2
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