Nba: crollano gli Spurs di Belinelli contro Brooklyn, Gallinari trascina i Clippers verso i playoff

Disastro Lakers contro Memphis, finita la striscia di 'trentelli' consecutivi di Harden contro Atlanta

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Ora ai Lakers serve davvero un'impresa. Nonostante la tripla doppia di James, i gialloviola cadono 105-110 contro Memphis e vedono allontanarsi l'ottavo posto a Ovest. Ne approfittano i Clippers che, anche grazie ai 20 punti di Gallinari, superano Dallas 121-112. Disastrosa, invece, la prova degli Spurs di Belinelli, travolti 101-85 dai Nets. Dopo 32 partite, finisce la striscia di Harden, che si ferma a 28 punti nel successo di Houston su Atlanta.

MEMPHIS GRIZZLIES-LOS ANGELES LAKERS 110-105
C'è un cielo nero e tempestoso sopra la Los Angeles gialloviola. I Lakers cadono per la quarta volta nelle ultime cinque partite e vedono affievolirsi le speranze di raggiungere i playoff. Contro i Grizzlies non basta nemmeno la tripla doppia di LeBron James, che sta facendo di tutto per provare a scuotere i suoi giovani compagni. Il 'Re' ne mette 24, con 12 rimbalzi e 11 assist, ma a fare festa è Memphis (24-38), che si impone 110-105. I padroni di casa prendono il comando delle operazioni al termine del primo quarto e non si voltano più indietro, anche grazie ai 30 punti di Mike Conley e alla doppia doppia da 20 punti e 13 rimbalzi di un Valanciunas dominante. Per i Lakers (29-31), oltre già citato James, arrivano 54 punti dalla coppia Ingram-Kumza, ma non basta. Con questa sconfitta LA scivola all'undicesimo posto (alle spalle dei T'Wolves) a 3 gare dagli Spurs, ottavi.

HOUSTON ROCKETS-ATLANTA HAWKS 119-111
La striscia da record di James Harden finisce contro Atlanta. Dopo 32 partite consecutive sopra quota 30 punti segnati, il 'Barba' si ferma a 28 nel successo casalingo per 119-111 dei suoi Houston Rockets sugli Hawks. Una partita in cui i Razzi texani devono fare i conti con la vena realizzativa di un ispiratissimo Trae Young, che ne mette 36, conditi pure da 8 assist. A questi si aggiunge la doppia doppia di John Collins, che segna 20 punti e cattura 12 rimbalzi. Per i padroni di casa, oltre al già citato Harden, continua a migliorare la condizione di Chris Paul (20 punti, 6 rimbalzi e 8 assist), che sta scaldando i motori in vista dei playoff. Con questo successo la squadra di coach Mike D'Antoni (35-25) consolida il quinto posto a Ovest, mentre Atlanta (20-41) resta dodicesima a Est in una stagione assai travagliata.

CHICAGO BULLS-MILWAUKEE BUCKS 106-117
Milwaukee fa valere la legge del più forte. Dopo le ultime due vittore contro Magic e Celtics, i Bulls tornano sulla terra per mano della miglior squadra della Nba. Senza Giannis Antetokounmpo, i Bucks si impongono 117-106 con un'eccellente prestazione corale: sono sei gli uomini in doppia cifra, guidati dai 44 della coppia Middleton-Brogdon (22 punti a testa). Approfittando dell'assenza del 'Greek Freak', Chicago domina sotto ai tabelloni, affidandosi a Lauri Markkanen (26 punti e 12 rimbalzi) e Brook Lopez (26 punti), ma dopo un primo quarto spumeggiante, finisce la benzina. Anche perché Zach LaVine non riesce a dare continuità ai 42 punti segnati contro i Celtics, fermandosi a quota 12, con 8 rimbalzi e 9 assist. Milwaukee (46-14) resta la squadra con il miglior record di tutta la lega, mentre Chicago (16-45) interrompe la (mini) striscia positiva.

LOS ANGELES CLIPPERS-DALLAS MAVERICKS 121-112

Che Luka Doncic sia un predestinato, ormai, è sotto gli occhi di tutti. Lo sloveno, al rientro dopo due gare di riposo per un problema alla caviglia, trova la quarta tripla doppia della sua verdissima carriera: 28 punti, 10 rimbalzi e 10 assist. Una prova monumentale, che non è però sufficiente per avere ragione dei Los Angeles Clippers che, anche grazie ai 20 punti di Danilo Gallinari, si impongono 121-112 allo Staples Center sui Dallas Mavericks (26-34). Il miglior marcatore per i padroni di casa è Montrezl Harrell, che ne mette 32 uscendo dalla panchina, mentre è di 21 punti e 10 assist il ricco bottino di Lou Williams. Una vittoria fondamentale per i Clips (34-28) in ottica playoff, visto che la squadra di coach Doc Rivers scavalca gli Spurs di Marco Belinelli al settimo posto a Ovest, allungando sulle dirette inseguitrici.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-SACRAMENTO KINGS 112-105
Delle sconfitte di Lakers e Spurs non ne approfittano i giovani Sacramento Kings, che cadono a Minneapolis 112-105 contro i T'Wolves. Sacramento, come spesso le accade, parte fortissimo, trascinata dalle accelerazioni della coppia Hield-Fox e dall'energia di Marvin Bagley III, ma si spegne alla distanza. Nel secondo periodo, infatti, arriva un super parziale di 44-23, propiziato da un monumentale Karl-Anthony Towns (34 punti, 21 rimbalzi e 5 assist), che spacca in due la partita. Oltre a quella del dominicano, brilla ancora una volta la stella di Derrick Rose, che ne aggiunge 20 uscendo dalla panchina. Una vittoria che, di fatto, riaccende anche le ambizioni playoff dei T'Wolves, decimi e con lo stesso record dei Lakers (29-31). I gialloviola, però, rispetto alla concorrenza possono contare su di un LeBron in più, ma non è detto che al ‘Re' riesca l'ennesimo miracolo della carriera...

CHARLOTTE HORNETS-GOLDEN STATE WARRIORS 110-121
I campioni in carica tornano a vincere e lo fanno grazie al miglior DeMarcus Cousins della stagione. Per l'ex New Orleans 24 punti (season-high) e 11 rimbalzi. Buone anche la prove di Klay Thompson (26 punti e 3/5 dall'arco) e Kevin Durant (20 a referto), mentre Stephen Curry, nella sua città natale, gioca sotto i suoi standard (16 punti, 4/14 da tre) ma segna la tripla del definitivo 121-110, dopo che Golden State (43-17) aveva sempre più preso il largo, chiudendo sul +8 il primo tempo (68-60) e arrivando a +17 nell'ultimo quarto. A Charlotte (28-32) non basta la sontuosa prova al tiro di Cody Zeller (13/14 dal campo, 28 punti e career-high) a evitare il secondo k.o. di fila. Gli Hornets adesso tremano, l'ottavo posto a Est è nel mirino di Orlando. Golden State sempre più prima a Ovest.

DETROIT PISTONS-INDIANA PACERS 113-109
Grazie ai 26 punti di Andre Drummond e alla tripla doppia di Blake Griffin (20-10-10), Detroit vince contro Indiana la settima delle ultime otto gare. I Pistons tentano la fuga nel primo quarto (36-20): Griffin e Drummond sono una sentenza dal campo. I Pacers, tra i più in forma nella lega, rimontano fino al -4 dell'intervallo (55-51), poi vanno sul 75-75 nel terzo. A trascinarli sono Bogdanovic (25 punti a fine gara), Sabonis (23) e Collison (21), ma se si spengono l'attacco di Indiana piange. Detroit risponde con un break di 9-0, tra cui sei di Drummond. Una tripla di Galloway significa il +14 (100-86), e i Pistons riescono a gestire la rimonta ospite, fermata sul 113-109. Da valutare la caviglia sinistra di Sabonis (sospetta distorsione). A Est, Indiana (40-21) terza, Detroit (29-30) settima.

CLEVELAND CAVALIERS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 110-123

Portland (37-23) ottiene la quarta vittoria consecutiva sul parquet di Cleveland. Partita che sembra mettersi in discesa da subito: gli ospiti vanno avanti sul 14-0, chiudono la prima frazione sul 29-18, e allungano nel secondo quarto (71-48 all'intervallo) con un inarrestabile CJ McCollum (35 punti, 7/8 da tre). Grandi numeri dall'arco, ma battuti dal compagno Seth Curry che fa 5/5. Kevin Love (18 punti e 12 rimbalzi) e Cedi Osman (27 punti) guidano i Cavaliers (14-47) alla rimonta della ripresa. Un layup di quest'ultimo vuol dire -3 e 105-102, ma è il preludio al decisivo allungo di Portland nel finale: altro break di 14-0 firmato dalle triple di Lillard e McCollum e match che finisce sul 123-110 per gli ospiti. Portland rafforza il quarto posto a Ovest, Cleveland resta penultima a Est.

BROOKLYN NETS-SAN ANTONIO SPURS 101-85
Negli ultimi giorni la coperta per Gregg Popovich è corta. Dopo aver subito ben 130 punti contro i Knicks, la difesa di San Antonio sembra di nuovo registrata (Pop ne sarà contento a fine match), ma contro Brooklyn (32-30) delude l'attacco: 101-85 e peggior prestazione stagionale sotto canestro. Bassissima la media di triple: 16.7%. Belinelli ne insacca una, ma sono i suoi unici tre punti della serata. Brooklyn già all'intervallo è avanti 52-38. Sugli scudi Aldridge (26 punti a fine gara) e Russell (23). Due bombe di quest'ultimo affondano gli Spurs: +21 a metà terzo quarto e match chiuso. Brooklyn lascia il finale ai texani e gestisce il vantaggio per il 101-85 conclusivo. San Antonio (33-29) è ottava a Ovest e rischia di non accedere ai playoff dopo 21 presenze di fila. Brooklyn sesta a Est.

MIAMI HEAT-PHOENIX SUNS 121-124

I Suns tornano a vincere dopo 17 sconfitte consecutive. Miami è battuta 124-121. Phoenix (12-50) deve inseguire per metà partita (all'intervallo è sotto 63-52), ma nella ripresa realizza 72 punti. Nell'ultimo quarto tira con il 78%. “Alleluja!”, dirà Deandre Ayton a fine gara. Agli Heat, sesta sconfitta casalinga di fila, non bastano i 29 punti di Hassan Whiteside e i 28 di Kelly Olynik: la squadra di Spoelstra paga nel finale le rotazioni scarse per le assenze di quattro giocatori. E dire che Miami (26-33) nei secondi finali ha pure la palla della vittoria: Wade (14 punti) sbaglia il tiro decisivo e Adebayo a rimbalzo non fa male. Per gli Heat sconfitta potenzialmente sanguinosa in chiave playoff (sono decimi a Est). Phoenix, anche con questa vittoria, ha il peggior record della lega.

NEW ORLEANS PELICANS-PHILADELPHIA 76ERS 110-111
Jimmy Butler è arrivato nella Città dell'amore fraterno per provare a condurre i Sixers alle Finals Nba. Il suo contributo è spesso preziosissimo in attacco ma, contro i Pelicans, è proprio una giocata difensiva dell'ex T'Wolves a regalare il successo a Philadelphia. Con il punteggio di 110-111, Butler intercetta l'ultima preghiera di Moore con poco più di 2 secondi rimasti sul cronometro, scrivendo la parola fine sul match. Con lo stesso obiettivo, Phila si è assicurata anche Thobias Harris, che gioca una partita sontuosa: 29 punti e 10 rimbalzi. Tra le fila di New Orleans si rivede Anthony Davis (18 punti e 6 rimbalzi in 20 minuti sul parquet), ma il miglior realizzatore è Julius Randle con 19 punti e 14 rimbalzi. I Sixers (39-22) restano quarti a Est, mentre New Orleans (27-35) è dodicesima a Ovest.

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