Il coach di Milano verso la serie con Trento: “Se non vincessimo il titolo sarà una parte importante della nostra crescita”
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Intervistato da Giulia Arturi su “La Gazzetta dello Sport”, coach Ettore Messina ha parlato dell’imminente serie di quarti di finale contro Trento: “È una squadra che gioca con grande movimento di palla, molto aperti, sfruttando bene gli spazi. Hanno giocatori versatili: possono occupare tante posizioni, penetrare, tirare da tre, giocare in post basso. Noi senza fattore campo? Può essere una preoccupazione sana, che può aiutare”.
Coach Messina non ha ancora definito le sue rotazioni: “Non è mai facile. Le partite saranno ravvicinate, potremmo avere flessibilità e ruotare 7 stranieri. Ne sto parlando non solo con il mio staff, ma anche con i singoli: è importante capire cosa dà fiducia al gruppo”.
Messina ha anche sottolineato il fatto di allenare un campione come Mirotic: “L'ho allenato anche quando era molto giovane, al Real Madrid. Avevamo un gruppo bellissimo: Rodriguez, Llull, Suarez, Tomic: tutti ragazzi giovani che poi hanno scritto la storia del club. Ritrovarlo qua da giocatore maturo e determinante è stato piacevole per me, per il club e per i tifosi”.
Come valuta la stagione di Mannion? “Più che positiva. Non ha mai giocato partite con ruolo cosi importante. Non dimentichiamo che quest'anno abbiamo inserito ragazzi di buon futuro, da Mannion a Bolmaro, al ritorno dello stesso LeDay, a Brooks, alla prima esperienza in Europa. Bortolani ha fatto passi avanti importanti. Sapendo che conteremo su Josh Nebo e che questi ragazzi cresceranno, non ci fermiamo all'oggi”.
E ora inizia il momento più importante della stagione in Italia: “Tutti lo sentiamo. Sarebbe preoccupante se uno non provasse l'eccitazione, la paura, il mal di pancia di affrontare un playoff e la possibilità di vincere un altro titolo. Noi, purtroppo, abbiamo perso le ultime due finali di Coppa Italia. Ma come diceva Tanjevic: intanto arrivarci, perché non è così scontato. Lo fai per vivere queste sensazioni: l'entusiasmo e la tensione prima di queste partite. Tutti vogliamo finire nella maniera migliore possibile. Capisco che questo è il modo di valutare i playoff dal fuori. Qua da noi, sbagliando o meno, cerchiamo di essere un po' diversi, pensando più nel medio-lungo periodo. Se non vinceremo, sarà una parte importante per la crescita”.
C'è qualcosa che si rimprovera? “Sempre. Col senno di poi ti chiedi se avresti potuto fare qualcosa diversamente, ma hai la responsabilità di guidare la squadra fino in fondo e certe cose è giusto tenerle per sé. Capisco che ora ci sono le voci di mercato su Nikola, la valutazione "oddio se non vinciamo cosa succede". Ma questa è una società che guarda avanti, grazie a Giorgio Armani, che ci fa sempre sentire la sua vicinanza e Leo Dell'Orco, un forte punto di riferimento. Stiamo già lavorando non solo sulla prossima, ma sulle prossime stagioni. Inseriremo figure importanti nello staff e l'obiettivo è costruire la miglior squadra possibile”.