Nuoto: Pilato e Tarantino fermate a Singapore, l'Ambasciata italiana le fa rientrare
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Nel giro di poco la Procura potrebbe decidere di chiudere le indagini, si ipotizza un patteggiamento
BENEDETTA PILATO - 100 metri rana © Getty Images
Continuano le indagini della procura federale del nuoto sul caso che ha visto coinvolte le due nuotatrici azzurre Benedetta Pilato e Chiara Tarantino, reduci dai Mondiali a Singapore e fermate in aeroporto con l'accusa di aver rubato al duty free dello scalo asiatico. Entrambe le atlete sono state ascoltate dal procuratore federale e - secondo quanto si apprende - la chiusura dell'indagine dovrebbe avvenire nel giro di poco tempo. Non sarebbero emerse, dalle rispettive dichiarazioni, delle novità rilevanti rispetto a quanto era emerso sulla vicenda.
Pilato aveva preso posizione sui propri social, accusando in sostanza la compagna di nazionale di averle messo nella borsa, a sua insaputa, boccette di oli essenziali sottratti nel duty free dell'aeroporto di Singapore. Le due erano state fermate sul posto con l'accusa di furto, trattenute qualche giorno in un albergo e quindi rilasciate per il rientro in Italia grazie all'intervento della Farnesina. Le indagini, avviate due settimane fa, il primo settembre, potrebbero durare fino a un massimo di due mesi, ma come detto i tempi potrebbero essere ben più stringenti.
Tra le ipotesi dell'indagine federale, c'è anche quella del patteggiamento pre-deferimento, come prevista dal regolamento. Nel frattempo, le Fiamme Gialle - nel cui Gruppo sportivo è tesserata Tarantino- hanno chiesto alla procura gli atti dell'inchiesta per una loro valutazione.
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