"Premessa fondamentale: noi eravamo felici e orgogliosi di correre a Roma". Parole di Elia Viviani, maglia ciclamino del Giro e vincitore di quattro tappe. Però quanto successo domenica, con la tappa neutralizzata per i troppi rischi causati dalle buche e dal manto dissestato delle strade di Roma ha avuto una risonanza non indifferente. Intervistato da TgCom24, il campione olimpico ha spiegato la necessità di congelare la tappa e i distacchi: "Era meraviglioso chiudere il giro a Roma, ma come atleti avevamo la necessità di metterci al sicuro. Il Giro era arrivato a conclusione, non aveva senso rischiare proprio nell'ultima tappa". Viviani spiega: "La strada dissestata è un problema per chi va in bici ma anche per moto e motorini. In bici hai ruote larghe al massimo due centimetri, è un attimo prendere una buca e perdere il controllo sul manubrio". Il rischio è sia per i ciclisti in corsa che per quelli che tutti i giorni percorrono le strade della capitale: "Per noi era impossibile correre normalmente: siamo in 150, ognuno di noi non poteva schivare ogni buca".
Il direttore del Giro d'Italia Mauro Vegni considera strumentali le polemiche sull'ultima tappa di Roma, neutralizzata dopo 3 giri per volontà dei ciclisti che consideravano pericoloso il tracciato a causa delle buche. "Io non sono rimasto deluso dall'organizzazione della città di Roma - ha detto a Milano, a margine della presentazione del Polartec-Kometa Team -. Sono deluso da quello che soltanto noi italiani abbiamo rilevato. Su 3500 articoli di stampa, solo i nostri accennavano a un caso poco importante. Vi sfido a trovare le buche di cui si parla, c'era solo qualche avallamento. Sennç perche' mai i ciclisti avrebbero fatto 3 giri a 60 kmh?".
Vegni si è detto molto soddisfatto di questa edizione del Giro: "I corridori hanno concluso la corsa stremati, Viviani ha combattuto fino alla fine per la Maglia Ciclamino. Froome ha poi fatto qualcosa di unico: sullo Zoncolan ha onorato la sua partecipazione, sul Colle delle Finestre è entrato nella storia. Ha vinto un grande giro e non ci sono ombre che possano offuscare questa impresa", conclude Vegni, "senza entrare nel merito" della positività del britannico al Salbutamolo all'ultima Vuelta.
Grazie per il tuo commento
Sarà pubblicato al più presto, dopo essere stato visionato dalla redazione
OK