Auer, Lama e Roskelley, nuova tragedia nell'alpinismo

A quasi due mesi dalla scomparsa di Nardi e Ballard, tre alpinisti di fama mondiale perdono la vita sulle Montagne Rocciose canadesi

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A poco più di un mese da quella che – alla fine di febbraio – è costata la vita a Daniele Nardi e Tom Ballard sul Nanga Parbat, una nuova tragedia dai contorni ancora indefiniti ma ormai accertata colpisce il mondo dell'alpinismo di punta. David Lama, Hansjoerg Auer e Jess Roskelley (austriaci i primi due, statunitense il terzo) sono considerati morti dal Parks Service canadese a causa di una valanga che li ha travolti mentre erano impegnati sui mille metri verticali della via M16 (aperta vent'anni fa) sul versante est dello Howse Peak, una montagna di 3295 metri che si trova nel Banff National Park, sullo spartiacque tra le province canadesi dell'Alberta e del British Columbia. L'incidente risale presumibilmente a martedì scorso (16 aprile). La perlustrazione area ha permesso di rilevare la traccia del passaggio di diverse valanghe lungo il fianco della montagna e la presenza di un corpo parzialmente sepolto e di materiale da arrampicata proprio lungo il percorso delle slavine. Figlio di John, uno dei pionieri dell'alpinismo nordamericano, Jess Roskelley aveva trentasei anni e nel 2003, all'età di vent'anni, era diventato il più giovane statunitense a raggiungere (proprio insieme al padre) la vetta dell'Everest. David Lama e Hansjoerg Auer (ventotto anni il primo, trentacinque il secondo) erano considerati due tra i migliori alpinisti al mondo degli ultimi anni. Di Auer si ricorda in particolare la “prima” in solitaria della classica (ed estrema) via “Attraverso il pesce” sulla Parete Sud della Marmolada nel 2007. Madre austriaca e padre nepalese, Lama aveva nel suo curriculum la salita in libera sulla Via del Compressore al Cerro Torre in Patagonia (2012). Nonostante la certezza ormai raggiunta sul destino dei tre alpinisti, le operazioni di recupero non sono ancora state intraprese a causa delle condizioni meteo e dell'alto rischio di caduta di nuove slavine.

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