Caso Schwazer, l'anticipazione: "L'esame del Dna rivela la manipolazione delle urine"

Secondo quanto riporta Nando Sanvito su ilsussidiario.net la perizia del Ris non lascia spazio a interpretazioni. L'avvocato: "Sicuri che ci siano state manipolazioni"

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La perizia del RIS di Parma verrà depositata ai primi di settembre e solo allora ci sarà l'ufficialità dei risultati delle analisi sulle urine di Alex Schwazer. Ma la notizia data in esclusiva da Nando Sanvito su ilsussidiario.net è clamorosa, anche se per certi versi attesa: "L'esame del Dna ha rivelato che le urine di Alex Schwazer sono state manipolate". A parziale conferma arrivano le parole dell'avvocato dell'atleta: "Ci sono forti anomalie nelle urine, siamo sicuri che ci siano stati manipolazioni ma non abbiamo ancora gli esiti".

LA VICENDA
Il 21 giugno 2016 viene diffusa la notizia della positività di Alex Schwazer ad un controllo effettuato il primo gennaio 2016: il primo controllo delle urine era risultato negativo, in una successiva analisi era stata riscontrata la presenza di metaboliti del testosterone. Da subito Schwazer e il suo staff parlarono di manomissione, la squalifica per il marciatore - recidivo - fu pesantissima: 8 anni di stop (e niente Olimpiadi a Rio).

URINE MANOMESSE
L'inchiesta di Nando Sanvito sul caso Schwazer dura da molti mesi. Ora arriva ad un punto di svolta. L'iter per portare in Italia le provette con le urine di Schwazer è stato un autentico calvario. Per mesi la Iaaf e il Laboratorio di Colonia hanno provato a non concederle al Tribunale di Bolzano, con scontri giuridici e autentici gialli. Il Ris di Parma ha finalmente potuto analizzare le provette e il colonnello Lago, secondo quanto riporta Sanvito, consegnerà una perizia nelle quali sarà evidente che le urine di Schwazer siano state contaminate e manomesse.

Spiega Sanvito: "Dall'analisi risulta una concentrazione anomala di Dna dello stesso Schwazer. Ed è questo il segnale che vi è stata contaminazione. 437 picogrammi microlitro nel campione A, addirittura 1187 nel campione B". Cosa significa? "Le urine conservate a -20 gradi dopo una settimana riducono a 1/7 il valore quantitativo del Dna. Dopo 26 mesi dovrebbero contenere ancora al massimo qualche nanogrammo. Il Dna di Schwazer presenta invece una concentrazione centinaia (campione A) o migliaia (campione B) di volte superiore alla norma". La conclusione è la vera bomba: "Ciò è l'evidenza che qualcuno abbia pompato del Dna di Schwarzer nelle urine per le quali è stato squalificato per togliere tracce di Dna estraneo contenuto in urine di altri che contenevano doping". Quando verrà depositata la perizia presso il tribunale, scatterà dunque la caccia ai responsabili della manomissione.

"I nostri periti di parte ci dicono che ci sono anomalie pesanti sulle urine di Alex Schwazer". Lo afferma il legale dell'atleta, l'avv. Gerhard Brandstaetter, che però non vuole commentare notizie su internet che parlano di una svolta. Brandstaetter ribadisce comunque: "Siamo convinti e sicuri che manipolazioni ci siano state e speriamo che si possano provare, visto che quello che è stato fatto è stato fatto in modo scientifico. Non conosciamo però l'esito delle perizie ordinate dal giudice", ha concluso l'avvocato bolzanino.

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