Barcellona, il pensiero fisso di Iniesta è la Champions: rifiutata super-offerta dalla Cina

Il regista blaugrana non vuole distrazioni e punta il prossimo ostacolo: la Juve

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A maggio compirà 33 anni e per i più critici non è più quello di una volta: in stagione ha giocato 'solo' 1390 minuti ufficiali, poco meno del 40% del minutaggio possibile. Qualche acciacco in più e un pizzico di intensità in meno. Insomma, per una parte della stampa spagnola - anche quella catalana, tradizionalmente più tenera e accondiscendente - Andrés Iniesta cammina lungo la parte discendente della sua parabola. Ma tra dire, scrivere, sostenere questo e pensare che il regista del Barcellona non possa ancora essere devastante con la sua classe, la sua disciplina tattica, le sue geometrie e le sue illuminazioni ce ne passa. E soprattutto con la sua leadership, in campo e fuori.

Così, proprio a cavallo del sorteggio nei quarti di Champions con la Juve, Don Andrès ha mandato un messaggio chiaro all'ambiente blaugrana: no a un'offerta di 35 milioni a stagione dalla Cina. No perché il contratto in scadenza nel 2018 non è ora un problema; no perché di migrare in Oriente proprio nell'anno che porta ai Mondiali non se ne parla neanche; no, soprattutto, perché ora non è il momento di pensare ad altro se non ad una Liga da contendere al Real e soprattutto a una Champions da strappare dalle mani proprio dei madridisti.

E allora, primo ostacolo, la Juve. Per di più con la partita d'andata da affrontare senza il fido Busquets, un motivo in più per far sentire e pesare la sua leadership: "Tra me e il Barcellona - ha detto - non ci sarà mai alcun problema". Quando il gioco si fa duro, il capitano si prende la squadra sulle spalle.

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