Milan, Mihajlovic peggio di Inzaghi

I tifosi rossoneri hanno tanti dubbi: molte incertezze, poco gioco

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Le certezze di questo Milan sono poche e il gioco è ancora nullo. Ma a condannare Sinisa Mihajlovic, dopo sei giornate di campionato, sono i numeri. Le statistiche dicono sempre tutto nel calcio e allora ci si accorge che il serbo ha meno punti di Inzaghi: l'anno scorso l'ex attaccante era a quota 11 contro i 9 di Sinisa (3 vittorie e già 3 sconfitte). Stessi gol subiti (addirittura 9), ma meno reti fatte: 13 con Inzaghi e 8 con Mihajlovic.

Le perplessità sono tante. La difesa mostra i soliti problemi. Se cambiano gli interpreti, non si migliora: nell'uno contro uno è sfida persa. Gli attaccanti avversari vincono spesso i duelli, tanto da spingere Zapata e compagni a commettere falli anche in posizioni pericolose del campo. La gara di Marassi contro il Genoa è l'emblema di quanto detto: dopo soli 5' il calcio piazzato di Capel ha spaventato Diego Lopez e al 10' il gol della vittoria firmato da Dzemaili (deviazione decisiva di Bonaventura) è arrivato su punizione. Fare falli, si sa, costa molto. E infatti dopo l'espulsione di Rodrigo Ely contro la Fiorentina, nella prima giornata di campionato, in Liguria è arrivata quella di Romagnoli. E contro il Napoli, che segna tanto (12 centri, secondo miglior attacco del torneo), non sarà facile. Lo sa anche Mihajlovic, consapevole di come i partenopei di Maurizio Sarri siano gli avversari peggiori da affrontare in questo momento.

Al di là dei numeri, che condannano il serbo, ci sono anche i fatti a rendere perplessi i tifosi. Mancano cattiveria e gioco. Il Milan regala sempre un tempo agli avversari e andando avanti così non si va da nessuna parte. Mihajlovic ci sta anche mettendo del suo. La squadra non ha un trequartista: da inizio campionato si sono alternati Suso, Honda, Bonaventura e, negli ultimi 10' di Genova, anche Balotelli. Nessuno dà le garanzie necessarie per quel ruolo.

Spaventano anche le indecisioni sulla coppia d'attacco. Contro il Genoa è finito in panchina Bacca, forse entrato troppo tardi per cercare di riagguantare il pareggio. Il colombiano ha visto il campo soltanto al 35' della ripresa. Pochi per un giocatore pagato 30 milioni di euro, con esperienza internazionale (ha vinto le ultime due Europa League con il Siviglia) e capace di dare profondità alla manovra offensiva. E infine c'è un'ultima considerazione: De Jong mezz'ala. E' meglio un giocatore fuori posizione invece di Kucka (lo slovacco, va detto, rientrava da un infortunio) o Poli? Mihajlovic è chiamato a dare risposte. Già a partire della gara di San Siro contro il Napoli di domenica sera.

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