Manchester City e Manchester United, 350 milioni spesi in due. Ma il debutto europeo è amaro

Nonostante un mercato faraonico, le due squadre inglesi sono state battute all'esordio in Champions

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Tra una sede di mercato e un rettangolo verde c'è una differenza abissale. E la prima giornata di Champions è stata illuminante in tal senso. Manchester City e Manchester United, i Paperoni dell'ultima sessione estiva, sconfitti all'esordio nella massima competizione continentale per mano, rispettivamente, di Juventus e Psv. 200 milioni spesi dai Citizen e 150 dai Red Devils, cifre faraoniche che non sono bastate a regalare i primi tre punti. Anzi, ecco un doppio ko che fa davvero male. Della serie: in campo scendono i giocatori, non le sterline.

Prima Sterling, poi Otamendi, sul gong il botto De Bruyne: dalle parti dell'Etihad Stadium non hanno badato a spese. Il saldo tra entrate e uscite non lascia spazio a troppe interpretazioni: 55 milioni incassati, ben 200 sborsati. Certo, l'avvio in campionato è stato esemplare, con 15 punti in 5 partite, 11 gol fatti e zero subiti. Ma l'impatto con la Champions ha messo in mostra le prime crepe. L'ex Liverpool, pagato 60 milioni, ha infranto i propri sogni di gloria contro il muro Buffon, mentre il trequartista belga e il centrale argentino (costati oltre 120 milioni in due) non hanno lasciato il segno essendo entrati in campo tardi, esattamente tra il gol di Mandzukic e quello di Morata. Giusto in tempo per assistere in prima persona all'apoteosi bianconera. E chissà se due volti nuovi della serie A come Dzeko e Jovetic avrebbero potuto scrivere un finale diverso.

Molto meno devastante in Premier, ma sulla copertina del mercato al pari dei cugini. Lo United ha dato vita a un nuovo progetto tecnico, forte del ritorno tra le grandi del Vecchio Continente dopo il trionfo nei preliminari contro il Brugge. Una doppia sfida che ha consacrato l'esplosione di Memphis Depay, destinato a ripercorrere le orme di chi con quella maglia numero 7 l'ha preceduto all'Old Trafford. Ieri sera un altro saggio delle sue infinite qualità, il più classico dei gol dell'ex che ha però illuso i Red Devils, rimontati dagli acuti di Hector Moreno e Narsingh. E l'aver dominato la sessione estiva a suon di acquisti di livello non è servito: Depay, Schweinsteiger, Darmian, Schneiderlin e l'investimento per Martial, l'Under 20 più costoso di sempre. 90 milioni entrati nelle casse (di cui 60 dalla cessione di Di Maria al Psg), 150 distribuiti tra Germania, Olanda, Italia, Francia e Inghilterra. Il verdetto del campo, anche in questo caso, non ha affatto sorriso. Un trend che a questo punto spaventa anche Mourinho: dopo il deludente inizio di campionato, stasera toccherà al suo Chelsea e ai suoi 65 milioni spesi in estate. Per lo Special One, a questo punto, ogni gesto scaramantico è autorizzato.

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