Volley, il ct Mazzanti: "Il sogno non è completo"

A Yokohama la strepitosa prova di Paola Egonu nella semifinale con la Cina

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Contento, ma senza perdere lucidità. Il ct azzurro Davide Mazzanti tiene i piedi per terra, la corsa delle azzurre nel mondiale giapponese deve ancora affrontare l'ultima curva: "La prima cosa che ho pensato una volta che è caduta l'ultima palla? Ho pensato che devo preparare la Serbia. Sono contentissimo, sono felice di stare in questa sensazione. Il sogno è ancora più avanti, aver tenuto dentro le emozioni per me è importante".

Sulla vittoria con la Cina: "Mi aspettavo la battaglia, la partita così. È stato un peccato il secondo set, abbiamo sprecato in contrattacco. Nel quarto set abbiamo perso un po' di incisività nel cambio palla. Le ragazze sono state straordinarie, si sono organizzate tra di loro tatticamente, bravissime".

Ora la Serbia, con la quale abbiamo già perso in questo Mondiale: "Voglio vedere la partita con l'Olanda per capire come affrontarle al meglio. Dobbiamo capire le situazioni nelle quali possiamo metterle in difficoltà".

Infine un pensiero per la famiglia, a casa: "Speriamo che siano tutti vivi, una partita così è tosta per il cuore dei miei genitori".

CRISTINA CHIRICHELLA
"Siamo contentissime, è sicuramente un'emozione indescrivibile. Ci sarà un'altra battaglia per poter fare qualcosa di grande. Emozioni inspiegabili, è un mix di sensazioni. Tantissima grinta, si è vista. Sapevamo che dovevamo stare su tutti i palloni".

ANNA DANESI
"La stanchezza non si sente, potrei ricominciare un'altra partita. Non capisco cosa sta succedendo. Siamo state bravissime. Si è visto quanto ci crediamo. Non mi rendo conto ancora di essere nella finale di un mondiale".

MIRIAM SYLLA
"Non svegliatemi vi prego, non ci credo, è un sogno. Loro non mollavano, noi neppure, è stato bellissimo. Ci siamo aggrappate al nostro sogno, a quello che ci siamo costruite prima di partire. Abbiamo pianto, sofferto, ora siamo qui. Sarà una battaglia con la Serbia, dobbiamo toglierci qualche sassolino, per esempio la prima gara alle Olimpiadi a Rio. Vedremo".

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